Gela. Percepiva il reddito di cittadinanza ma senza aver dichiarato che il marito era detenuto. La condizione del consorte, infatti, non le avrebbe consentito di poter accedere al beneficio. Il gup del tribunale però ha assolto una quarantaduenne. Era accusata di aver violato la normativa in materia di accesso al reddito. Per il gup Roberto Riggio, si trattò di un fatto di “lieve entità” e per questa ragione ha disposto l’assoluzione, al termine del giudizio abbreviato. La procura aveva invece concluso per la condanna. La difesa della donna, sostenuta dal legale Rosario Prudenti, ha ribadito che non c’era alcuna volontà di violare la disciplina in materia.
Inoltre è stato riferito che per l’imputata il sostegno economico assicurato dal reddito di cittadinanza era il solo supporto in una condizione di forte difficoltà del nucleo familiare. Le motivazioni verranno successivamente pubblicate.