Gela. “Dovere di una sana amministrazione è fornire soluzioni immediate e non promesse”. Sono diverse mamme di alunni del plesso di via Pandino-via Caviaga della scuola “Verga” a rivolgersi direttamente all’amministrazione comunale. Sottolineano che sono tanti i vuoti strutturali e di servizi che non consentono una regolare vita scolastica ai loro figli, tutti bambini di età compresa tra tre e dieci anni. “E’ circostanza nota che la sezione staccata della “Verga” versa in condizioni assai precarie ed obsolete, tali da rendere spesso non agevole il normale svolgimento delle attività didattiche e ricreative. Di recente, proprio nei giorni più impervi, il sistema della caldaia è andato in blocco. Questa spiacevole situazione si è protratta per oltre tre settimane e noi mamme ci siamo trovate nostro malgrado a dover fronteggiare una condizione imprevista e imprevedibile. Siamo state poste innanzi ad un bivio continuare con il normale svolgimento delle lezioni o salvaguardare i nostri figli dal freddo gelido delle aule? Istruzione o salute? Questo è stato il dilemma – dicono – eppure si tratta di due diritti costituzionalmente garantiti, il diritto allo studio e la tutela della salute. Questa è stata la difficile scelta cui siamo stati sottoposti nostro malgrado, il tutto nella quasi totale indifferenza delle nostre istituzioni locali che, anziché trovare una soluzione alla difficile situazione che stavamo vivendo, hanno ben pensato di trovare altrove un capro espiatorio politico, al già difficile momento che stavamo vivendo”. Il piazzale esterno non viene sottoposto a manutenzione, nonostante possa essere un’area assai utile alle attività, ed inoltre le madri denunciano un’iniqua gestione di altri spazi, a danno della “Verga” e ad esclusivo vantaggio dell’istituto “Valsé”.
“Più volte e a gran voce sono stati sollevate ed evidenziate le anomalie e le criticità del plesso. Come ad esempio il cortile di via Caviaga, che potrebbe avere un potenziale di inestimabile valore, se solo fosse manutenzionato e venisse messo in sicurezza dalle buche e dai dislivelli che rendono pericoloso il transito dei bambini e degli adulti. La recinzione antistante la scuola è tranciata e mai riparata, per non parlare della totale ed ingiustificata assenza di un locale idoneo a consentire lo svolgimento ai nostri ragazzi dell’educazione fisica. Ginnasio, dal latino gymnasium, ovvero luogo dove i giovani praticano esercizi atletici. La storia insegna – dicono ancora – l’importanza di un regolare e costante svolgimento dell’attività fisica, sia per il corpo che per la mente sia ancora per la socializzazione dei nostri ragazzi. Eppure, nonostante esista un locale nella zona attigua l’istituto di via Caviaga, adeguato all’esercizio dell’attività fisica, locale di proprietà esclusiva del Comune, di fatto viene impedito l’accesso ai nostri ragazzi consentendone un uso esclusivo all’istituto scolastico “Valsè”, scelta assolutamente discriminatoria, illogica e irrazionale, così obbligando a svolgere l’attività fisica nelle aule, assolutamente inidonee”. Le mamme attendono riscontri immediati dal municipio e sono stanche di doversi appellare ad istituzioni che ritengono sorde.