Gela. L’azione, organizzata per contestare i programmi di nuove trivellazioni in mare, scattò nel giugno di due anni fa. Sette attivisti di Greenpeace sono finiti sotto indagine. Riuscirono a salire sulla piattaforma “Prezioso” di Enimed, al largo della costa locale. Le indagini sono state chiuse dai pm della procura, che potrebbero anche chiedere il rinvio a giudizio. I sette collocarono striscioni di protesta e secondo gli inquirenti sarebbero riusciti a raggiungere “i mezzi, le attrezzature e gli impianti impiegati nella prospezione”, senza però avere alcuna autorizzazione dalla proprietà. Per gli inquirenti, inoltre, non avrebbero rispettato l’ordine di lasciare la piattaforma, impartito dai militari della capitaneria di porto, intervenuti dopo la segnalazione. L’azione sarebbe durata per alcune ore e i sette furono successivamente identificati.
Avrebbero raggiunto la piattaforma con propri mezzi nautici, per sostenere la campagna contro le trivellazioni, in una zona da sempre al centro di progetti di questo tipo.