Gela. “Verosimilmente si andrà ad una proroga per Ghelas”. Il sindaco Lucio Greco e gli assessori dovrebbero formalizzarla a breve, probabilmente fino al prossimo dicembre. Quello della municipalizzata, in una fase finanziariamente critica per l’ente, è uno dei punti ancora da affrontare per individuare una soluzione complessiva. Con l’emergenza in atto, non ci sono le condizioni per mettere mano ad un contratto pluriennale, richiesto invece con insistenza dalle organizzazioni sindacali e posto come priorità dal manager Pietro Inferrera. L’ingegnere, ieri, ha avuto un confronto con i consiglieri della commissione sviluppo economico, presieduta da Rosario Faraci. La commissione già lo scorso anno propose soluzioni durature per il prosieguo. Il contratto è un punto dirimente. “Le condizioni attuali non permettono di pensare ad un contratto pluriennale – aggiunge il sindaco – stiamo dando precedenza assoluta all’emergenza di bilancio. Non appena avremo indicazioni definitive su come evolverà la situazione, inizieremo a valutare il contratto pluriennale di Ghelas. Abbiamo massima attenzione per le sorti dell’azienda e dei lavoratori”. Tutto passa da una crisi di bilancio che sta mettendo a dura prova l’amministrazione e gli equilibri finanziari dell’ente. Oltre che del nuovo contratto, Ghelas necessiterebbe di rafforzare l’organico, ridotto ai minimi termini. I capitoli aperti sono molteplici anche rispetto ai servizi affidati all’in house guidata da Inferrera. La tenuta finanziaria, allo stato, non pare a rischio ma le casse aziendali attendono pagamenti dal municipio. La priorità data all’emergenza finanziaria, sembra sfocare eventuali ipotesi di cambio in corsa alla guida della società.
“Non è una questione oggetto di discussione né in giunta né tra gli alleati – conferma il primo cittadino – siamo concentrati sulla vicenda finanziaria. La stiamo affrontando e tutto è focalizzato su questo”. Scossoni non ce ne dovrebbero essere almeno nei prossimi mesi. Il futuro della multiservizi dovrà essere strutturato affrontando i tanti interrogativi del presente.