Pef rifiuti, niente sì in extremis: andranno rispettate le scadenze dettate

 
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Gela. Lo scorso anno, appena insediata, l’amministrazione comunale si trovò davanti ad un Piano economico finanziario per il servizio rifiuti ancora da varare, praticamente a luglio inoltrato. Ci fu la presa d’atto prevista dalla procedura, che comunque demanda gran parte delle attività alla Srr4, la società che sovraintende il servizio rifiuti sul territorio. Con il nuovo anno, invece, il sindaco Di Stefano, che appena entrato in municipio da primo cittadino fu molto critico a seguito dei ritardi legati al Pef, non vuole corse disperate da far scattare all’ultimo momento. Ieri, durante una riunione con l’assessore all’ambiente Fava e con i tecnici del settore, ha sottolineato che il Piano economico finanziario dovrà trovare la presa d’atto entro le scadenze dettate, senza attendere eventuali proroghe. Lo scorso anno, l’atto finale dell’assise civica, fresca di amministrative, si materializzò a luglio inoltrato. L’amministrazione comunale vuole prevenire una situazione a specchio.

Di Stefano e l’assessore Fava, insieme ai tecnici, nel dialogo con la Srr4, tenteranno di mettere le basi ben prima. Il Pef 2024, a seguito di accertamenti condotti nell’arco di pochi giorni, passò dagli iniziali diciannove milioni di euro a diciassette milioni di euro. Se ne volle limitare il peso, pure rispetto alle tariffe. Ciò che incide sui costi, che chiaramente toccano i cittadini, non è solo l’ammontare del servizio rifiuti che si attesta su una quota di circa nove milioni di euro. Ad incidere sono le somme dei conferimenti in discarica e soprattutto il fondo per l’accantonamento dei crediti di dubbia esigibilità, praticamente imposto dalla Corte dei Conti.

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