Gela. Il Piano economico finanziario del nuovo servizio rifiuti, la prossima settimana, approderà in aula consiliare. E’ un altro crocevia per l’amministrazione comunale. Tra ieri e oggi, c’è stata l’accelerazione. Il documento è stato trasmesso alla presidenza del consiglio, che ha subito provveduto ad inviarlo a tutti i consiglieri. Il presidente Sammito ha ricevuto una lettera d’urgenza, già inoltrata alla commissione che deve valutare il Pef ed esprimere il relativo parere. Lunedì prossimo è in programma la conferenza dei capigruppo e si prevede la fissazione della seduta dell’assise civica per il 28 aprile. “In questo modo, abbiamo il tempo necessario per votarlo entro fine mese”, spiega il presidente Sammito. Ci sono ipotesi di un’eventuale slittamento del termine per l’approvazione ma la presidenza non vuole fare passi falsi. Ad oggi, le carte del Pef non erano mai pervenute ai consiglieri ma le polemiche sulle cifre non sono mancate. Inizialmente, l’importo totale era di sedici milioni di euro (nove per il servizio in house e il resto per oneri ulteriori). Il sindaco Lucio Greco e l’amministrazione comunale sono consapevoli che un documento di questo tipo, con cifre elevate, non troverà certamente un pieno riscontro anzitutto dall’opposizione. L’avvocato, in più occasioni, ha spiegato che dal Pef e dalle tariffe Tari dipende l’avvio del nuovo servizio rifiuti, affidato all’in house Impianti Srr. La giunta sta perorando la causa della riduzione dei costi e così ha autorizzato il taglio dell’accantonamento per il fondo dei crediti di dubbia esigibilità, decurtando di almeno ottocentomila euro. Un chiaro messaggio rivolto all’assise civica.
La linea dei costi da contenere è stata difesa anche nei tavoli tecnici con i dirigenti e i funzionari dell’ente. Se arrivasse l’approvazione del piano, che comunque non è affatto scontata, l’amministrazione potrebbe chiudere il cerchio del contratto attuativo con Impianti Srr, dando di fatto il via libera al rapporto. Attualmente, il servizio rifiuti prosegue in proroga con Tekra, ma a condizioni che sono ferme da nove anni. L’esame Pef per la giunta potrebbe essere il preludio allo scoglio della sfiducia, che è affiorato nel bel mezzo della crisi finanziaria del municipio.