Gela. Il Piano economico finanziario per il servizio rifiuti e le tariffe Tari sono stati varati da una maggioranza compatta che punta, come ha spiegato in aula il primo cittadino, “ad uscire prima possibile dal dissesto”. Di Stefano ha lamentato i ritardi sulla presentazione del Pef ma è anche stato realista, sapendo che il dissesto comporta inevitabilmente l’aumento dei tributi locali. Miguel Donegani, fondatore del laboratorio “PeR”, sferza subito l’amministrazione e in qualche modo anche quella che l’ha preceduta, dato che si tratta di atti riferibili proprio all’ex giunta e a quella esperienza di governo della città. “La campagna elettorale è finita ma i temi rimangono e le emergenze pure. Durante i confronti in campagna elettorale ho più volte spiegato che la riduzione del Pef e l’abbassamento della Tari erano una priorità e che occorreva farlo. Ho più volte aggiunto che il calcolo della differenziata, che in città è alta. perché i cittadini la fanno e anche bene, insieme al calcolo degli exstraconferimenti in discarica erano una priorità da affrontare già dal mese di giugno per tentare di abbassare la Tari. Erano proposte ma anche dei suggerimenti”, dice. Secondo Donegani, quanto approvato dalla maggioranza disvela delle responsabilità, anche politiche.
“Abbiamo assistito da una parte a ritardi ingiustificati di chi avrebbe dovuto presentare gli atti propedeutici e dall’altra abbiamo responsabilità politiche per non avere chiesto gli atti preventivamente, sollecitandone la trasmissione. Ricordo che sono atti che andavano presentati comunque ad aprile. A farne le spese saranno i cittadini che si vedranno l’aumento della Tari per colpe e responsabilità esclusivamente politiche e di gestione del servizio. Dal dissesto si deve uscire con la buona politica e con la capacità amministrativa e non mettendo le mani nelle tasche dei cittadini”, conclude. Una linea, quella di Donegani e del laboratorio “PeR”, che ancora una volta conferma la distanza dall’amministrazione Di Stefano.