Gela. “Perché il vertice di maggioranza? Siamo ad inizio anno e mi sembra normale che il rapporto con gli alleati vada intensificato. Per il buon governo della città, non deve esserci scollamento tra giunta, maggioranza e consiglio. Così come non deve esserci scollamento neanche con la burocrazia e gli uffici dell’ente”. Il sindaco Lucio Greco fa capire che la riunione di ieri, alla presenza degli alleati, è stato quasi un banco di prova. Sta testando il rapporto con tutte le forze politiche che lo sostengono, comprese quelle che si sono dimostrate più “critiche”. “Nessuno ha mai parlato di poltrone e assessorati – aggiunge – questo lo voglio dire con assoluta chiarezza. Non si può scadere in discorsi di questo tipo, non è nel mio stile. Anzi, devo dare merito alla maggioranza, dalla quale non sono arrivate richieste, ma anche a forze di opposizione che avrebbero potuto avanzare pretese. Lo dico con assoluta serenità”. Il suo gruppo politico di riferimento ha rafforzato i numeri all’assise civica, dove adesso “Un’Altra Gela” può contare anche sui consiglieri Vincenzo Cascino e Diego Iaglietti. Probabilmente, le frizioni maggiori toccano il rapporto tra l’avvocato e il presidente della commissione sanità Rosario Trainito, che ha lasciato “Un’Altra Gela” e ieri non è stato invitato al vertice di maggioranza, con tutte le conseguenze del caso, almeno in termini di pesanti malumori politici. Se l’area “civica” pare ormai parte integrante del progetto politico, Greco deve però guardare in faccia i partiti. Forza Italia, seguendo la linea del deputato regionale Michele Mancuso, ha sempre sostenuto di voler rispettare il patto politico, nonostante abbia comunque chiesto più spazio in giunta. Con il Pd, che ormai non è più nell’alleanza, i rapporti sono tutti da valutare. Greco non si nasconde. “Il mio rapporto con il Pd locale, ma anche con quello regionale e nazionale – spiega – è squisitamente istituzionale. Mi auguro che anche da parte del Pd ci sia un comportamento coerente sui grandi temi. Però, deve essere chiaro che su questioni come la portualità e il Contratto istituzionale di sviluppo è stato il sindaco a coinvolgere istituzionalmente il Pd. Ad oggi, Pd locale e regionale stanno collaborando. Compatibilmente con le varie crisi, anche di governo, spero che a breve si potranno raggiungere i risultati su questi grandi temi per lo sviluppo del territorio. Però, devo dire la verità, sono rammaricato da un comportamento locale del Pd, che non mantiene quel rispetto istituzionale che dovrebbe, soprattutto per il coinvolgimento che ho assicurato a questa forza politica sui temi di competenza del governo nazionale. Di questo mi rammarico. Avrei gradito maggiore condivisione. Tutto questo non agevola e non aiuta la ripresa di una collaborazione piena”.
Un tema, quello del confronto con i dem, che inevitabilmente si è fatto sentire nel dialogo di ieri con gli alleati di maggioranza. “Le forze di maggioranza sono le prime a far notare al sindaco – conclude – questo tipo di condotta da parte del Pd. A questo punto, non so se il rapporto rimarrà solo istituzionale su grandi temi oppure si potrà riaprire una nuova fase. Purtroppo, ho grandi dubbi su una nuova fase, soprattutto per aver ascoltato la mia maggioranza”. Greco ha ormai tracciato il campo politico e ha rimesso in sesto il suo gruppo consiliare. Gli alleati, anche nell’ottica delle prossime scadenze elettorali, dovranno uscire allo scoperto, confermando il patto elettorale oppure virando verso altre direzioni.