Gela. La fronda interna al Pd, che vede alla testa il capogruppo consiliare Gaetano Orlando, viene osservata con molta attenzione tra le fila della maggioranza. Negli ultimi giorni, lo stesso capogruppo ha lanciato messaggi eloquenti tramite i social e facendo mancare il proprio apporto in aula consiliare. Gli alleati se ne sono accorti, così come i compagni di partito. La nomina dei neo assessori Fava e Di Cristina ha acuito il malcontento di alcuni esponenti democratici. La struttura locale si è però espressa per la soluzione formalizzata con gli innesti nel governo cittadino. “E’ una questione che riguarda il Pd ed è giusto che sia il partito ad affrontarla – spiega il sindaco Di Stefano – ho fatto scelte precise in giunta, con i due assessori del Partito democratico, proprio per rafforzare la loro presenza e compattare ancora di più la maggioranza. Vorrei evitare che quanto deciso, al contrario, vada a ridurre la presenza del Pd in aula. Questo non lo accetto”. Il primo cittadino, che ha tenuto a battesimo gli assessori indicati dai dirigenti democratici, è ancora più netto.
“Fino a quando la questione rimane interna al Partito democratico, non metto voce in capitolo – conclude – però, se questi problemi vanno ad incidere sull’azione amministrativa e sui lavori del consiglio, allora non ci sto. In questa fase, ci sono atti importanti, come le variazioni di bilancio e i debiti. Non ci possono essere assenze scientifiche. Orlando è il capogruppo del partito più rappresentato all’assise civica. Ha un ruolo molto importante. Lo stesso vale per il consigliere Alabiso, che è stata eletta per il consiglio dell’Unione dei Comuni, in rappresentanza della maggioranza e con un percorso dei finanziamenti fondamentale per il territorio. Tutti i consiglieri sono liberi di presentare mozioni, interrogazioni oppure di fare denunce pubbliche tramite i social. Io sono sempre disponibile ad ascoltare e sono pronto al confronto. Però, spero che le questioni interne ad un partito non trascendano, creando difficoltà all’amministrazione e al consiglio comunale. Sarebbe molto grave e in quel caso sarei pronto ad intervenire”. Il sindaco non vuole altri scossoni né si aspettava che le nomine degli assessori dem potessero generare effetti collaterali di questo tipo.