Gela. “Non era una partita facile ma il Pd ha dimostrato di esserci e il nostro candidato alle primarie ha vinto, in città e in provincia. Sembra quasi, invece, che qualcuno voglia ribaltare il dato”. I dem locali hanno fatto il punto della situazione, all’indomani dell’esito delle primarie progressiste per la presidenza della Regione che hanno dato il successo all’europarlamentare Caterina Chinnici. “Nell’area sud della provincia abbiamo dimostrato di esserci, sia per il voto nei gazebo sia on line, che per noi non è esattamente il campo più adatto – ha spiegato il segretario provinciale Peppe Di Cristina – è vero, ci aspettavamo risultati diversi nei Comuni della zona nord. A conclusione delle primarie, però, vinciamo sia in città che in provincia. Abbiamo accettato la sfida, anche sapendo che ci sarebbe stato un voto polarizzato contro il Pd. Io ripeto che i miei avversari non sono i cinquestelle, Fava o le altre forze del campo progressista. Noi dobbiamo battere le destre, la Meloni e Musumeci. Guardiamo con molta attenzione al voto andato ai cinquestelle e a Fava. Chinnici può allargare il campo e questo tentativo è da sostenere”. La caduta del governo Draghi ha di fatto creato uno strappo profondo in quella che in Sicilia si è presentata come coalizione progressista. I rapporti tra dem e grillini sono ai minimi ma per gli esponenti del Pd locale si seve andare avanti insieme. “L’ha spiegato anche il segretario regionale del Pd – hanno detto – non sarebbe la prima volta che in Sicilia si delinea una coalizione non necessariamente ispirata da quello che si verifica a Roma. Noi siamo per il campo progressista, anche allargato. Purtroppo, in parlamento i cinquestelle hanno fatto l’assist a Salvini, Meloni e Berlusconi. In ogni caso, siamo per rispettare il patto”. Il parlamentare regionale Giuseppe Arancio ha ribadito il concetto. “I cinquestelle e Fava non sono nostri avversari – ha spiegato – abbiamo accettato la sfida e ci siamo misurati sul loro campo. Noi li riteniamo alleati”. Se i dem puntano molto sulla candidatura di Di Cristina, per confermare il seggio all’Ars, a livello locale invece rimangono decisamente “tiepidi” rispetto alle traversie politiche vissute dall’amministrazione Greco. Contatti di tipo istituzionale non ne sono mancati, con il Pd locale che mantiene costanti rapporti con i referenti romani, nel governo, che hanno anche agevolato lo sblocco di iter e progetti di finanziamento.
Ipotizzare una ripresa del feeling politico con l’avvocato Greco, invece, è assai arduo. “Il sindaco? Non è cambiato niente – ha spiegato il segretario cittadino Guido Siragusa – tutti sanno che abbiamo proposto un confronto sui temi. La crisi amministrativa non è stata risolta. Sicuramente, non siamo opposizione alla città e l’abbiamo più volte dimostrato. La gente che ha votato alle primarie va ringraziata e questa volta si è trattato di una competizione senza alcuna polemica, con votanti che si sono registrati e tutto è stato monitorato. In città, c’è stata una percentuale di iscritti altissima, la seconda in assoluto in Sicilia, se si tiene conto della popolazione. Siamo soddisfatti di aver vinto sia per il voto nei gazebo che on line. Ogni volta, tutti ci danno per spacciati ma i risultati riusciamo ad averli, perché crediamo nella politica vera, quella che prevede consultazioni per decidere e non mi pare che abbiamo attaccato anche dirigenti locali che si sono apertamente schierati con altri candidati alle primarie. Sono posizioni legittime”. Il gruppo dirigente democratico trae spunto dall’esito delle primarie per gettare le basi, in vista soprattutto delle regionali.