Gela. Una vera e propria road map della trattativa non se la sono data, ma i dem e il “civico” Lucio Greco potrebbero ufficializzare l’intesa entro venerdì. Le interlocuzioni sono iniziate subito dopo la direzione cittadina del Pd della scorso fine settimana, che ha consegnato un mandato esplorativo al segretario Peppe Di Cristina, in questi mesi tra i più impegnati nei vari tavoli avviati dai democratici nel tentativo di trovare la collocazione migliore. Il sì a Greco sembra comunque cosa fatta. Anche il gruppo “civico” dell’avvocato ragiona ormai come se le mani fossero già state ufficialmente strette. Un accordo che ha allontanato l’Udc, pronto ad ufficializzare (sempre con una propria lista) l’adesione alla coalizione del candidato leghista Giuseppe Spata. Con Greco e i dem, ci saranno i fedelissimi azzurri di Michele Mancuso, almeno due liste della “società civile”, quelle fondatrici e probabilmente il gruppo dei superstiti di Sicilia Futura (alcuni dei quali già pilastri del Pd prima di rompere con il gruppo dirigente). Nonostante l’accordo quasi chiuso, tra i democratici (almeno quelli dello zoccolo duro) rimane comunque l’amaro in bocca per non aver battuto da prima una strada diversa. Dopo la sfiducia all’ex sindaco Domenico Messinese, la segreteria locale è partita al traino dell’illusione politica delle alleanze ampie che mettessero tutti d’accordo.
Così non è stato e adesso quello di Greco viene ritenuto il progetto più “coerente”. Di Cristina e i suoi, ovviamente, non pensano solo a chiudere con Greco, ma stanno definendo gli ultimi aspetti di una lista che non è ancora completa. Ora, si pone anche la questione del simbolo “civico”. Probabilmente, i dem si concentreranno su aspetti grafici che possano richiamare il loro “brand” originale. La denominazione della lista non c’è ancora e toccherà raccogliere le firme. Aspetti che fino a qualche mese fa, probabilmente, nessuno in casa Pd avrebbe messo in conto.
Per la serie: Abbone’ ogni cacateddra i musca e sustanza
Con queste elezioni e la candidatura di Greco moriranno destra e sinistra e i loro promotori affogati nel loro stesso ego che cambiano etichetta (PD, FI, ecc..) per continuare a confondersi e a confondere, ma di certo non la sostanza. Tutto questo non ha veramente alcun senso si e’ perso di vista il vero target “i problemi reali della città”, ridotta ormai a una porcilaia e ancora preda dei soliti suini. Cambiare nome al partito per rifarsi una nuova verginità…un altro “brand” per un partito che punta a ri-definirsi appunto democratico, progressista, riformatore…allargando la propria visione ad una coalizione elettorale o a un’alleanza sociale più vasta, più ricca, un “marchio di fabbrica” a garanzia di tutti…povera dignità! Tutto sommato speriamo che non vi facciano tornare più, fantasmi oltretutto lo siete già.