Gela. “Il congresso? Probabilmente, a febbraio”. Il commissario dem Giuseppe Arancio, che ha lasciato il ruolo in giunta, con l’innesto dei compagni di partito Fava e Di Cristina, non teme troppo gli aspetti politici, connessi anche all’amministrazione comunale. E’ proiettato invece sulle criticità e sui progetti da realizzare. “Il bilancio stabilmente riequilibrato deve essere una priorità assoluta – spiega – senza quello non sarà possibile procedere neppure all’assunzione di un nuovo dirigente. Tutto passa dallo strumento finanziario”. Sicuramente, considera un passo importante tutte le conferme per la rete fognaria di Manfria. “Ci abbiamo lavorato fin dall’inizio – aggiunge – è il risultato di interventi che si sono susseguiti nel tempo. Senza il raddoppio del depuratore di Macchitella e senza l’adduttore, sui quali io stesso da parlamentare regionale ho lavorato molto insieme all’attuale assessore Fava, non avremmo avuto la rete fognaria, che va estesa poi a tutte le zone limitrofe”. Per Arancio, il sindaco Di Stefano e la sua amministrazione saranno giudicati “sulla base di ciò che sarà realizzato nel programma elettorale”. Arancio non nega che i dem hanno vissuto un periodo tribolato, con le posizioni divergenti del capogruppo Orlando, dopo la scelta degli assessori Fava e Di Cristina. “Come in tutte le famiglie ci sono delle criticità che si ricompongono – precisa – stiamo lavorando per la città. Anche l’assessore Di Cristina, seppur alla sua prima esperienza amministrativa, sta dando precedenza ad alcune priorità dei suoi settori e a breve saranno comunicate”.
Per Arancio, che il “modello Gela” lo ha scelto insieme ai dem e lo sostiene, la via è quella da seguire, pure politicamente. “Questo raggruppamento politico deve continuare a vivere – conclude – Mpa e Sud chiama nord? Non mi pare siano un problema. Siamo tutti focalizzati sulla necessità di cambiare il volto di questa città. Franzone, indipendentemente dalla sua nuova collocazione politica, sta lavorando bene e lo stesso vale per gli altri”.