Gela. “Un congresso del Pci non si teneva in città da almeno trent’anni”. Così ha aperto i lavori il segretario cittadino Nuccio Vacca, che fa parte inoltre della segreteria regionale del Partito comunista. Gli esponenti locali Pci, alle amministrative, hanno voluto esserci, sostenendo fin dall’inizio il percorso del sindaco Di Stefano. Questa mattina, all’hotel Sileno, c’era il segretario regionale Marco Filiti. Il sindaco Di Stefano era in prima fila, arrivato insieme ai consiglieri di “Una Buona Idea” Rosario Faraci e Massimiliano Giorrannello e a dirigenti del movimento civico. Esponenti del centrosinistra cittadino hanno preso parte al congresso: Giovanni Ferro della struttura commissariale del Pd, il consigliere comunale M5s Francesco Castellana, l’esponente di Sinistra italiana Paolo Cafa’ e il socialista Piero Lo Nigro e ancora Emanuele Amato dei Verdi e rappresentanti di “Potere al popolo”. In platea, esponenti sindacali di Cgil e Uil. Vacca ha esposto la sua relazione introduttiva. La critica è stata netta in direzione di un governo Meloni, “di ispirazione fascista” che punta ancora una volta a favorire le élite economiche e finanziarie a discapito dei lavoratori, sempre più precarie. Il Pci è del tutto distante dallo “sgangherato” progetto di autonomia differenziata.

Sia Vacca sia il presidente Salvatore D’Arma hanno voluto ricordare quanto accade in Ucraina e in Palestina. “Dobbiamo superare i personalismi per creare un fronte unitario che contrasti le forze reazionarie. Un fronte compatto e antifascista”, ha sottolineato Vacca. “Noi siamo comunisti e abbiamo seguito fin dall’inizio l’agorà, le alleanze le cerchiamo con chi vede una società anticapitalista e lontana dal liberismo – ha precisato D’Arma – Pd e M5s non possono pensare di essere prenditutto di una coalizione”. Paolo Cafa’ ha richiamato l’esigenza di un’unità tra le forze di sinistra, che non può essere scambiata però per un’alleanza progressista che nasconde veti e non rappresenta gli interessi dei lavoratori. “Scelte elettorali in città sono state fatte per ragioni di opportunità e familistiche – ha detto ancora Cafa’ – e noi ci siamo tirati fuori. Un fronte contro la destra non si fa con forze che arrivano dal centrodestra. Il “modello Gela” è un’abnormita’. Purtroppo, anche il Partito comunista è silente su questi temi in città”. D’Arma ha messo l’accento sul fatto che l’adesione all’agorà è stata sostenuta “anche nel tentativo di rinsaldare l’alleanza con le forze di sinistra presenti nella coalizione”. Di Stefano ha richiamato l’attenzione su tutti quegli esponenti che sono usciti dai partiti di centrosinistra “ma che non andranno mai nel centrodestra e si muovono nel civismo”. Il sindaco ha ribadito che il governo cittadino è nel centrosinistra. “Abbiamo voluto il Pci, con forza – ha continuato il primo cittadino – perché abbiamo come priorità il lavoro e le esigenze del comparto agricolo sul territorio. Stiamo lavorando giorno e notte su questo temi. Dobbiamo fare squadra. Il centrodestra è blindato e non ci farà toccare palla se continuiamo a litigare. La cosa paradossale è che fa più scandalo se io indico un’alleanza ampia di centrosinistra, anche con Azione e Sud chiama nord, piuttosto che un assessore regionale, madre di un deputato Ars, con tutte le recenti vicende dei contributi”.
Il capogruppo M5s Francesco Castellana ha richiamato il bisogno di “un’unità di tutte le forze sane del centrosinistra. Mettiamo insieme le istanze dei diritti civili e concateniamole”. “Ben venga il modello Gela, che è dare priorità alle istanze dei cittadini”, ha detto ancora l’esponente pentastellato. Il dem Ferro è stato molto diretto. “Di Stefano si è messo sulle spalle il centrosinistra – è intervenuto – abbiamo eletto un lavoratore dell’indotto. Non dimentichiamolo. Il sindaco Di Stefano è uno di noi. Ci sono state scelte, come quella di Donegani e Cafa’, che non mi sono piaciute. Ma non dobbiamo dividerci. Io sono uscito dal Pd per posizioni che non condividevo. Sono tornato perché c’era un operaio da fare diventare sindaco”. Il socialista Lo Nigro si è rivolto al vicepresidente Ars Di Paola. “I percorsi si costruiscono insieme e ieri purtroppo non siamo stati invitati all’iniziativa – ha sottolineato – ho rinunciato alla mia candidatura a sindaco proprio perché credo nell’unità del centrosinistra. Non andrebbe dimenticato”. Per il commissario di “Una Buona Idea” Rino Licata, “è plateale che il progetto del sindaco è nel centrosinistra”. “La campagna elettorale è finita – ha continuato l’esponente civico – lavoriamo insieme, senza attacchi. In città abbiamo battuto un centrodestra fortissimo. Non dividiamoci”. Filiti ha parlato di “una sinistra di classe che ha tanto da dire” ma senza cadere nell’errore “di una sinistra frontista messa insieme solo per battere qualcuno”. Il partito locale ha riconfermato i quadri dirigenziali locali, a partire dal segretario Vacca.
Non capisco perché ancora esiste il partito comunista. Ma i comunisti non hanno fatto tanti morti nel mondo tanti quanto i fascisti? Perché esistono ancora?