“Patto di stabilità eluso”? Nomi e cifre: ecco chi dovrà pagare e quanto

 
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Gela. Patto di stabilità interno “eluso” rispetto ai rendiconto 2010, 2011 e 2012. Sono molto gravi le contestazioni mosse dai magistrati della procura regionale della Corte dei conti nei confronti di un lungo elenco di consiglieri comunali, assessori e dirigenti, oltre al primo cittadino Angelo Fasulo.

“E’ emersa – si legge nella richiesta di deduzioni notificata agli interessati – la mancata conciliazione delle risultanze di cassa della gestione di tesoreria con le scritture comntabili dell’ente per euro 10.377.396,87”. I magistrati lamentano di aver ricevuto da parte dei funzionari di Palazzo di Città atti “a contenuto meramente interlocutorio”. Da questo punto di vista, la dose viene ulteriormente aggravata. “E’ apparsa – scrivono ancora i magistrati – l’indubbia esistenza, in relazione alla gestione delle spese, di un circuito organizzativo comunale connotato da inefficacia, inefficienza, inadeguata attenzione per gli interessi finanziari del Comune e da misurazione approssimativa degli elementi rilevanti nella circostanza (esemplare in merito la nota comunale n.94848 del 25-7-2013 che spiega la mancata contabilizzazione negli atti comunali componenti il rendiconto 2010 dell’esorbitante importo di euro 10.377.396,87, con giustificazioni obiettivamente incongrue e inconsistenti)”. Stando alle contestazioni, quindi, “allo stato degli atti, il Comune di Gela ha infranto il divieto posto all’art. 31 della legge 183/2011 secondo cui è proibito alle amministrazioni conseguire il patto di stabilità mediante una non corretta imputazione delle entrate o delle uscite ai pertinenti capitoli di bilancio o altre forme elusive”. La mancata conciliazione dei dati derivante dai pagamenti per azioni esecutive non regolarizzate alla chiusura di ogni esercizio a partire dal 2003 ha fatto lievitare l’importo complessivo, fermo nel 2010 ad euro 10.377.396,87, ad euro 14.137.181,10 nell’esercizio finanziario 2012. Per queste ragioni, dagli uffici della procura palermitana arrivano le sanzioni pecuniarie nei confronti dei presunti responsabili, calcolate in base al minimo legale previsto dalla legge.

1) Giuseppe Arancio 1.559,03 euro
2) Antonino Biundo 3.675,02 euro
3) Nunzio Cafà 3.987,17 euro
4) Carmelo Casano 5.003,73 euro
5) Giovanna Cassarà 3.113,52 euro
6) Salvatore Cauchi 1.427,76 euro
7) Vincenzo Cirignotta 2.805,02 euro
8) Giuseppe Collura 3.905,46 euro
9) Ugo Costa 5.003,73 euro
10) Giovanni Cravana 2.855,52 euro
11) Giuseppe D’Aleo 10.007,55 euro
12) Alberto Depetro 2.916,00 euro
13) Giuseppe Di Dio 2.855,52
14) Terenziano Di Stefano 2.986,79 euro
15) Angelo Fasulo 11.540,88 euro
16) Giuseppe Fava 6.187,00 euro
17) Fortunato Ferracane 7.693,92 euro
18) Nicolò Gennuso 1.427,76 euro
19) Santo Giocolano 2.855,52 euro
20) Rocco Giudice 2.855,52 euro
21) Giacomo Gulizzi 2.724,26 euro
22) Simonetta Guzzardi 5.334,66
23) Maria Rita La Boria 6.671,72 euro
24) Piero Lo Nigro 1.312,63 euro
25) Giuseppe Manfrè 4.283,28 euro
26) Salvatore Mendola 2.855,52 euro
27) Giuseppe Morselli 1.427,76 euro
28) Gaetano Orlando 656,21 euro
29) Gioacchino Pellitteri 2.921,15 euro
30) Maria Pingo 1.246,80 euro
31) Guido Siragusa 1.427,76 euro
32) Enrico Vella 3.708,37 euro
33) Antonio Ventura 2.034,47 euro
34) Giuseppe Ventura 6.671,67 euro
35) Giuseppe Verdone 1.378,26 euro

Adesso, spetterà ai destinatari delle richieste cercare di dedurre alle contestazioni ossegli. Pagando subito le cifre calcolate al minimo legale, invece, per loro la procedura si chiuderebbe.

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