Gela. Dopo il Dup, il consiglio comunale, nel primo pomeriggio, ha approvato anche il piano delle alienazioni e valorizzazioni. Undici sì e quattro astenuti hanno consentito al sindaco Lucio Greco e agli assessori di muovere un altro passo verso il bilancio di previsione. La strada, però, non sembra proprio priva di insidie. La maggioranza, sulla carta con numeri adatti all’autosufficienza, ancora una volta ha dimostrato di andare in difficoltà. Così, i soli dodici sì non hanno consentito di arrivare all’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche. Senza l’opposizione in aula, che avrebbe potuto assicurare almeno il numero legale, il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito non ha potuto fare altro che decretare la fine anticipata della seduta. Se ne riparlerà domani e a questo punto la maggioranza dovrebbe dare maggiori certezze, anche in vista del dibattito sul bilancio. L’opposizione ha dimostrato di voler dare filo da torcere, anche se al momento del voto sul piano delle opere pubbliche, in aula sono rimasti solo i pro-Greco, con le solite defezioni che non hanno permesso di assicurare il numero legale. Sul piano delle alienazioni e valorizzazioni, dopo il monito della commissione urbanistica sulla necessità di arrivare ad incassare gli introiti previsti, sono stati approvati gli emendamenti presentati dai consiglieri Luigi Di Dio e Rosario Trainito.
Ne sono stati avanzati anche dagli uffici tecnici e dal gruppo dem. Si tratta di richieste che toccano la valorizzazione di aree comunali, anche da assegnare in gestione attraverso procedure pubbliche. La maggioranza sembrava aver raggiunto l’intesa, inoltre, sul piano triennale delle opere pubbliche, ma sarebbero stati necessari almeno tredici voti. Solo dodici sì hanno fatto slittare a domani l’esito, in attesa del bilancio, che chiuderà una mini maratona, che forse i pro-Greco avevano messo in conto di concludere già oggi.