Gela. Dopo le polemiche e i dubbi degli ultimi giorni, passa il rendiconto 2015. Alla fine, il consiglio comunale ha avuto rassicurazioni sia dalla giunta sia dai dirigenti, oltre all’atto regionale che certifica l’accordo concluso tra Comune e Ato Cl2 sul maxi debito da più di tredici milioni di euro.
Per la giunta è “un atto storico”. “Per certi versi, è un atto storico – spiega l’assessore al bilancio Fabrizio Morello – con il consuntivo 2015, per la prima volta, si certificano debiti e crediti dell’ente e c’è un effettivo riscontro alle segnalazioni che, in più occasioni, sono arrivate dalla Corte dei Conti. E’ stato possibile un allineamento che evita rischi per le casse del municipio. Rispetto ai debiti da coprire con Ghelas e Ato Cl2, siamo riusciti a raggiungere un’intesa complessiva che riguarda somme per ben oltre quattordici milioni di euro. Grazie anche al consiglio che ha approvato l’atto”.
Assessore e giunta criticati. La seduta si era aperta con la nota dirigenziale letta dal presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia relativa alla certificazione di debiti e crediti maturati nei rapporti finanziari tra l’ente comunale e le società partecipate. L’assessore Fabrizio Morello ha confermato il consenso della Regione all’accordo concluso tra Ato Cl2 e Comune, incentrato sul debito da oltre tredici milioni di euro. Per i revisori dei conti, debiti e crediti sono verificati. Guido Siragusa del Polo Civico ha però criticato la condotta dell’assessore Fabrizio Morello che, alla scorsa seduta, era assente al momento della valutazione del rendiconto 2015. “L’assessore ha preferito frequentare i posti dove si raccontano le storielle di bassa lega – ha detto – così come sul Piano urbano della mobilità, la giunta ha dimostrato di aver sbagliato sul rendiconto 2015. Solo il consiglio è riuscito a riparare gli errori, a cominciare dall’atto regionale che certifica l’accordo con l’Ato”. L’incompletezza del consuntivo 2015 è stata denunciata anche dal capogruppo del Pd Vincenzo Cirignotta. “Un atto privo dei requisiti fissati dalla legge – ha detto – non può arrivare in aula. E se fosse stato approvato?”. Per Carmelo Casano, però, c’era il parere favorevole dei revisori dei conti che, in quanto tale, dovrebbe garantire la regolarità del consuntivo. Anche per la democratica Romina Morselli, giunta e dirigenti non opererebbero a tutela del consiglio comunale. “Non siamo un tribunale amministrativo – ha detto l’esponente del Pd – in aula, non possiamo sindacare ogni minimo atto o valutarne la regolarità. Questo spetta ai tecnici”. Il dirigente Alberto Depetro, però, ha difeso le scelte amministrative e del collegio dei revisori. “Abbiamo dato una soluzione definitiva a situazioni finanziarie molto pesanti – ha spiegato – come quelle che si trascinavano da anni su Ghelas e Ato Cl2”. Il consuntivo 2015, così, è passato. Fuori dall’aula, sono rimasti i consiglieri del Movimento cinque stelle che hanno ulteriormente ribadito la loro opposizione alla giunta. Sono stati diciotto i voti favorevoli. L’atto è passato all’unanimità dei presenti.
Sì al regolamento sui beni confiscati alle cosche. Sul punto relativo all’affidamento dei beni confiscati alla criminalità organizzata locale, è stata raggiunta un’intesa tra il consiglio e l’assessore Francesco Salinitro. L’affidamento non potrà superare i quindici anni. Per Cristian Malluzzo, però, la decisione finale sull’assegnazione dei beni deve comunque arrivare dal consiglio comunale, dopo la verifica della commissione prevista nel regolamento. Il dirigente Emanuele Tuccio ha parlato di beni che si trovano in condizioni differenti, soprattutto sul piano dell’eventuale successivo affidamento. Situazioni, quindi, che vanno valutate caso per caso. A chiedere la partecipazione del consiglio comunale nel processo decisionale è stato anche l’indipendente Carmelo Casano. Il centrista Giovanni Panebianco ha esposto gli emendamenti definiti dalla commissione affari generali e, alla fine, l’intesa è arrivata. In aula, poi, si è optato per un rinvio dei lavori a venerdì sera.