Gela. Sì al piano triennale delle opere pubbliche ad appena ventiquattr’ore dalla fine dell’anno.
Passa il piano triennale. Il consiglio comunale, con larga maggioranza, ha votato l’atto propedeutico al bilancio di previsione che arriverà in aula solo nel 2016. Un sì, però, non sufficiente a nascondere le lacerazioni interne soprattutto al centro sinistra. A votare favorevolmente sono stati tutti i consiglieri grillini presenti. Solo il capogruppo Vincenzo Giudice si è astenuto davanti all’emendamento presentato dai consiglieri di Un’Altra Gela e da quelli della lista Musumeci che chiedevano di stralciare il project financing privato per l’ampliamento di Farello. Virginia Farruggia, Simone Morgana e Angelo Amato hanno detto no all’emendamento. Ritornando in casa centro sinistra, a tenere banco sono state le accuse incrociate.
Il centro sinistra si spacca. Tutto, com’era prevedibile, è scattato quando si è trattato di valutare il progetto privato per Farello presentato dal gruppo edile Russello. Il capogruppo Pd Vincenzo Cirignotta ha chiesto spiegazioni al sindaco e ai tecnici. In sostanza, quel progetto è ritornato nel piano triennale solo a seguito di un’ordinanza del Tar Catania, dopo essere stato bocciato lo scorso anno. “La nostra amministrazione – ha precisato Messinese – punta alla realizzazione di nuovi loculi solo con fondi pubblici. Il prossimo anno, credo, non ci sarà più bisogno d’inserire il project financing privato”. Gli animi agitati hanno condotto allo scontro tra lo stesso Cirignotta e il consigliere del Polo Civico Sandra Bennici. “Non capisco perché il consigliere Cirignotta – ha chiesto Sandra Bennici – sia così contrario al progetto di un privato. Forse, ha interessi a non farlo realizzare?”. Immediata la replica del capogruppo Pd che ha prima chiesto di valutare tutti i casellari giudiziari dei consiglieri presenti in aula e, poi, ha ribadito la volontà di rivolgersi alla procura proprio sul caso cimiteri. “Non accetto attacchi a gamba tesa”, ha detto rispondendo alla stessa Bennici. Ma lo scontro è stato interno anche al Pd. Il capogruppo Cirignotta e il consigliere Giuseppe Ventura si sono chiaramente rivolti reciproci messaggi. Cirignotta ha sollevato dubbi soprattutto sulla mancata costituzione in giudizio della precedente amministrazione quando il gruppo Russello scelse di rivolgersi al Tar Catania dopo la bocciatura del project financing. “Evidentemente – ha precisato – qualche esponente di quell’amministrazione non ha agito in maniera imparziale”. Ventura ha subito risposto, “se il consigliere Cirignotta ha elementi d’accusa certi, li presenti e vada subito in procura. Deve sapere, però, che quasi nel settanta percento dei casi l’amministrazione non si costituisce quando il Tar deve valutare solo la legittimità di una scelta dell’ente”. Intanto, lo stesso Ventura ha preannunciato che si rivolgerà alla Corte dei conti qualora il gruppo privato scegliesse di andare in giudizio una volta che il project financing venga definitivamente eliminato dal prossimo piano triennale delle opere pubbliche. “Non posso pagare – ha detto – per colpe di altri”.
No all’emendamento. Alla fine, non è passato l’emendamento presentato dai consiglieri Vincenzo Cascino, Anna Comandatore, Salvatore Sammito e Salvatore Farruggia che prevedeva lo stralcio del project financing relativo a Farello. “Non bisogna esagerare con l’edilizia cimiteriale, rischiamo di costruire solo città dei morti a vantaggio di pochi”. Solo Cascino, Comandatore, Sammito, Cirignotta e Carmelo Orlando hanno votato a favore. Nel corso della seduta, il dirigente del settore lavori pubblici ha comunque sottolineato che il project financing prevede una gara pubblica e l’amministrazione può sempre scegliere di bloccare l’intero iter. Alla chiamata del presidente di turno Maria Pingo e del segretario generale Pietro Amorosia, il no al piano triennale è stato pronunciato solo dal capogruppo Pd Vincenzo Cirignotta. Il suo vice Carmelo Orlando si è astenuto.
