Gela. Quattro anni di lavoro, circa 80 persone impiegate nel cantiere e un investimento complessivo di 50 milioni di euro.
Sono questi i numeri che Eni e Syndial hanno messo in campo oggi per presentare la bonifica dell’impianto Isaf di Gela. Inaugurato il cantiere che dovrà risanare un’area che potrà essere riutilizzata per usi industriali. Le attività saranno completate entro il 2020.
Presenti all’incontro di oggi Il Presidente della Regione, il Prefetto di Caltanissetta, il vice Sindaco di Gela e le istituzioni locali, l’Amministratore Delegato di Syndial, Vincenzo Larocca e il Responsabile del Programma Gela, Luigi Ciarrocchi.
Il programma di risanamento ambientale rientra nell’ambito degli impegni assunti con il Protocollo di Intesa del 2014. Eni ha sottolineato che tutte le attività di bonifica autorizzate sul territorio di Gela per Syndial, ISAF, RaGe, EniMed sono concluse o in corso di realizzazione. Sino ad oggi sono stati avviati 32 cantieri di cui 14 completati, per un impegno economico di circa 76 milioni di euro. Tali operazioni, per le quali sono state utilizzate le migliori tecnologie disponibili, hanno visto nell’anno in corso mediamente l’impiego di circa 220 risorse dell’indotto locale.
Eni ha svolto attività di prevenzione attraverso ispezioni periodiche di tubazioni ed apparecchiature e manutenzione degli impianti, al fine di garantirne l’affidabilità e l’integrità tecnica, con benefici per l’ambiente e a tutela del territorio. I costi sostenuti sino ad oggi per tali attività hanno superato i 90 milioni di euro.
Nell’ex discarica dell’impianto Isaf è stato realizzato un impianto fotovoltaico da 5MW per la produzione di energia rinnovabile. L’impianto, in esercizio dal 2014, ha consentito sino ad ora un risparmio di 1.600 tonnellate annue di petrolio e conseguentemente una forte riduzione nelle emissioni di CO2. Eni e Syndial, inoltre, intendono realizzare a Gela un impianto sperimentale, denominata Waste to Oil, che prevede la produzione di bio-olio dal recupero della frazione organica dei rifiuti solidi urbani del territorio. Il progetto, che utilizza una tecnologia innovativa Eni, si caratterizza per gli importanti benefici a livello ambientale derivanti, nell’ipotesi di applicazione industriale, dal riutilizzo della frazione organica dei rifiuti e conseguente riduzione dei volumi da conferire in discarica.