Gela. Si ricomincia da dove eravamo rimasti. Ovvero, aumenti della Tari “congelati” e tariffe ferme praticamente a due anni fa. Tariffe ferme. Nelle prossime settimane, i bollettini di pagamento inizieranno ad arrivare nelle abitazioni. Sono state calcolate almeno 33 mila utenze. I tecnici del Comune hanno deciso di affidarsi ad una società esterna, l’agrigentina Gefil srl, per coprite tutte le fasi che vanno dalla lavorazione dei bollettini e fino alla notifica degli avvisi di pagamento. “Dato che la proposta sulla Tari – spiega l’assessore al bilancio Fabrizio Morello – non è ancora arrivata in consiglio comunale, allora daremo da subito la possibilità agli utenti di pagare in base alle tariffe dello scorso anno. Nel caso di eventuali, successive, modifiche, allora verranno effettuati dei conguagli”. Quindi, si riparte dalle tariffe fissate dall’ex giunta dell’allora sindaco Angelo Fasulo. Anche lo scorso anno, infatti, il consiglio comunale non votò l’aumento richiesto dalla neo giunta del primo cittadino Domenico Messinese.
Arriva il decreto ingiuntivo in Comune. A Palazzo di Città, intanto, è arrivato il primo decreto ingiuntivo già preannunciato dai responsabili della società Tekra, gestore del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Una scelta scattata a causa della stasi che non sta consentendo di far passare in aula consiliare il debito fuori bilancio da oltre due milioni di euro. Soldi che spettano proprio a Tekra per quattro canoni contrattuali non ancora regolarizzati. Allo stesso tempo, però, i funzionari del settore ambiente hanno appena dato il via libera al pagamento di quasi cinqucentomila euro, destinati a coprire il canone contrattuale di giugno spettante all’azienda campana.