Gela. E’ stato assolto, sia in primo che in secondo grado. Un parrucchiere, titolare di un’attività in città, era accusato di molestie e minacce nei confronti di una donna. Un presunto caso di stalking, che però non ha trovato conferme in giudizio. Adesso, la donna che lo denunciò e la madre sono state rinviate a giudizio. Devono rispondere di falsa testimonianza e calunnia. La decisione è arrivata dal giudice dell’udienza preliminare Paolo Fiore. Questa volta, è stato il parrucchiere a costituirsi parte civile, chiedendo un risarcimento dei danni subiti. L’uomo è assistito dall’avvocato Annarita Lorefice, che ha concluso per il rinvio a giudizio delle due imputate. Anche nel corso del procedimento, che poi ha portato alla sua assoluzione, in primo e secondo grado, il parrucchiere ha sempre escluso di aver preso di mira la giovane donna, che non avrebbe ricambiato le sue attenzioni.
Ha ribattuto alla versione fornita dagli inquirenti, fino ad ottenere verdetti favorevoli dai giudici. Ora, davanti ai magistrati finiscono le due donne, difese dall’avvocato Davide Limoncello, che invece ha sostenuto la veridicità di quanto da loro dichiarato.