Gela. “Le polemiche di Mancuso? Bisognerebbe chiedere a lui. Io ho partecipato agli incontri con l’assessore regionale Ruggero Razza solo da medico e per dare il mio contributo alla città, come faccio da mesi, anche all’hub vaccinale”. Pino Federico taglia corto dopo le pesanti accuse politiche giunte dal deputato Ars Michele Mancuso, che sulle due visite di Razza ha fatto emergere consistenti interessi politici. “Politica? Avremo tempo per parlarne – dice ancora Federico – io, ad oggi, non sono candidato a nulla. Le parole di Mancuso mi sembrano offensive, anzitutto verso i colleghi medici e gli operatori che sono in prima linea contro il virus. Peraltro, direi che chi è assente ha sempre torto. All’incontro con l’assessore regionale, c’erano tutti i deputati della città, che hanno dialogato, in maniera serena, ponendo questioni. Mancuso non c’era e credo a questo punto che la sua sia una questione personale, verso Asp e l’assessore. Non mi pare che la presenza di un assessore regionale, in una fase come questa, debba aprire polemiche. Anzi, bisogna ringraziarlo per l’interesse posto, come del resto ha fatto anche il sindaco Lucio Greco. Coinvolgere i medici di base è fondamentale per aumentare la percentuale dei vaccinati in città. L’assessore ha fatto visita all’hub perché Gela, tra le città più grandi della Sicilia, è quella che ha la media più bassa”. Mancuso ha chiamato in causa proprio Federico, sostenendo che le due visite dell’assessore Razza in città possano leggersi in un’ottica elettoralistica, così da tirare la prossima campagna elettorale all’ex deputato regionale, che ha aderito a DiventeràBellissima, il movimento di Musumeci e del suo assessore alla sanità.
“Non capisco l’agitazione di Forza Italia nei miei riguardi – conclude – c’è stata anche la reazione dell’assessore Nadia Gnoffo. Ripeto, io ho partecipato e incontrato Razza solo da medico, per porre proposte, in una fase di emergenza sanitaria, nel tentativo di aumentare la percentuale dei vaccinati. Credo ci voglia rispetto verso gli operatori, i medici e le famiglie che sono state colpite. Non dimentichiamoci che la città paga con più di ottanta morti”. Sicuramente, dopo la partita interna a Forza Italia, Mancuso e Federico si ritrovano nuovamente su fronti assai distanti.