Riesi. Era finito nella trappola del “revenge porn”. Un trentenne di Riesi è stato costretto anche ad effettuare un pagamento da trecento euro, per evitare che alcune sue immagini esplicite potessero essere diffuse in rete. Chi ha iniziato a taglieggiarlo non si sarebbe accontentato del primo versamento, dato che sarebbe stato pronto ad imporgliene altri. Alla fine, il giovane, le cui immagini erano state estrapolate dal suo sistema informatico senza alcuna autorizzazione, ha scelto di rivolgersi alla polizia postale di Caltanissetta. Lo ha fatto attraverso gli avvocati Marco Ministeri e Angelo Cafà, che stanno seguendo la vicenda. Gli estorsori si manifestarono attraverso messaggi privati. Minacciavano di divulgare le immagini, se non ci fossero stati i pagamenti. L’intervento della polizia postale e l’avvio delle prime verifiche informatiche hanno però fatto desistere chi lo aveva preso di mira.
“E’ un tema di strettissima attualità e i casi di questo tipo sono molto diffusi, anche sul territorio – dicono brevemente i due legali – in queste situazioni, è comunque fondamentale la denuncia”. Sull’intera vicenda è comunque stata avviata un’indagine.