Ottobre Rosa, ‘’la Breast Unit è un ‘’brand’’ della buona sanità siciliana’’
La Breast Unit è un presidio da difendere in un territorio che continua a subire tagli e ridimensionamenti nella rete ospedaliera.
Gela. Ottobre è il mese della prevenzione, il mese in cui si accende di rosa la speranza. E a Gela quella speranza ha un nome preciso: la Breast Unit, una realtà che negli anni è diventata un punto di riferimento per la diagnosi e la cura del tumore al seno.
La struttura diretta dal dottore Di Martino oggi è tra le strutture pubbliche più attive della Sicilia, con oltre duecento interventi l’anno, di cui centosettanta per tumore al seno. Numeri che testimoniano un impegno costante e una sanità che, nonostante le difficoltà, continua a funzionare e a salvare vite.
«Ormai tante donne vengono qui da ogni parte della Sicilia – spiega il dottor Giuseppe Di Martino, responsabile del resparto di Senologia - Dico spesso, sorridendo, che la Breast Unit è diventata un brand, un brand della nostra regione. E come tutti i brand, va tutelato.»
In un territorio dove la sanità pubblica continua a pagare un prezzo altissimo ai tagli di reparti e posti letto previsti dalla nuova rete ospedaliera, la Breast Unit di Gela rappresenta un presidio di eccellenza da proteggere e valorizzare.
Un risultato costruito con anni di lavoro, grazie a un team di professionisti che uniscono competenza e umanità, e da associazioni come Ados e Airc, sempre presenti al fianco dei pazienti.
«Abbiamo bisogno delle nostre donne, della loro partecipazione – continua Di Martino - Le associazioni come AIRC, ADOS e tutte quelle che operano in ospedale ci danno forza. Perché comunicare una diagnosi di cancro non è mai facile, ma affrontarla insieme rende tutto più umano.»
Nel mese dedicato alla prevenzione, da Gela arriva un messaggio chiaro: la battaglia contro il tumore al seno si vince anticipando la diagnosi e difendendo la buona sanità.
In una Sicilia dove spesso si parla di reparti che chiudono e di servizi che si riducono, la Breast Unit di Gela è la prova che l’eccellenza può nascere anche nei luoghi più difficili. E che la prevenzione resta l'arma più forte
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