Otto anni e tre diversi commissari ma la cooperativa non va in liquidazione

 
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Gela. Per primo ci ha provato il ragioniere messinese; poi, è stata la volta dell’avvocato agrigentino; adesso, il compito spetterà al consulente del lavoro catanese. Tre commissari, tutti nominati dai tecnici regionali dell’assessorato attività produttive, non sono ancora riusciti a portare a termine

le procedure per la definitiva liquidazione della storica cooperativa locale Seci, per anni impegnata nel settore della metalmeccanica soprattutto tra gli impianti della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore.
Il primo atto di scioglimento e messa in liquidazione della coop risale al luglio di otto anni fa. Il professionista nominato con l’incarico di concludere tutte le operazioni del caso fu il ragioniere messine Diego Grillo ma dopo circa sei anni, nell’aprile del 2012, venne sostituito, sempre su indicazione dei funzionari dell’assessorato alle attività produttive, dall’avvocato agrigentino Liborio D’Anna.
Anche in questo caso, però, l’incarico non sarà portato a termine: a due anni di distanza, arriva la revoca per l’avvocato che verrà sostituito dal consulente del lavoro catanese Guido Asero. In base al provvedimento firmato direttamente dall’assessore regionale al ramo Linda Vancheri, l’avvocato “non ha ottemperato agli obblighi previsti dalla legge fallimentare”.
Nessuna osservazione o controdeduzione è stata presentata dal professionista che, adesso, verrà sostituito dal consulente del lavoro appena designato. A otto anni di distanza dallo scioglimento, la cooperativa Seci continua ad impegnare professionisti e tecnici, tra nomine che si susseguono e carte bollate.

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