Gela. Per la procura, pretesero ore di lavoro ulteriori e prestazioni aggiuntive, senza rispettare i contratti. Chi non accettava, poteva andarsene, rinunciando all’impiego. Due esercenti di nazionalità cinese, con attività avviate in città, sono stati condannati a quattro anni di reclusione. L’accusa è di estorsione. I fatti si svilupparono, sul piano investigativo, seguendo gli elementi indicati da ex commesse, che lavorarono per conto dei due imputati. Presentarono denunce, sottolineando di aver dovuto sottostare a condizioni non in linea con la normativa e con la dignità. Una ricostruzione che il pm Sonia Tramontana ha confermato nel corso della sua requisitoria, fino a indicare condanne a sei anni di detenzione. Le ex dipendenti che segnalarono si sono costituite parti civili, con i legali Tommaso Vespo, Joseph Donegani, Emanuele Maganuco, Ivan Bellanti e Floriana Cacioppo. Hanno concluso per la colpevolezza degli esercenti. Le lavoratrici hanno confermato durante i rispettivi esami testimoniali.
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