Gela. Il prossimo 20 settembre, i funzionari della Centrale unica di committenza apriranno le buste, con le offerte per la gara da un anno per l’affidamento del servizio rifiuti. La prima procedura è andata deserta. Nessuna azienda ha avanzato proposte, nonostante un appalto da circa tredici milioni di euro. In attesa di capire se il secondo tentativo avrà esito diverso rispetto al precedente, la vicenda rifiuti (come capitato già in passato) finisce davanti ai giudici, questa volta quelli amministrativi del Cga. Tekra ha proposto ricorso dopo un verdetto parzialmente favorevole al gruppo campano, che continua a gestire in proroga il servizio, in città e nei comuni della Srr4. Tutto parte dall’ordinanza firmata un anno fa dall’ex sindaco Domenico Messinese. Per tentare di porre rimedio all’ennesima emergenza, con i cumuli in strada, dispose la riattivazione dei servizi aggiuntivi, prevedendo interventi straordinari di pulizia. Provvedimento che i giudici del Tar hanno già dichiarato illegittimo. Non c’erano i presupposti né la copertura finanziaria.
I manager di Tekra, però, vogliono essere risarciti e ottenere i canoni che gli spetterebbero. Richieste che il Tar ha respinto. Per questa ragione, i legali dell’azienda si sono rivolti al Consiglio di giustizia amministrativa e l’amministrazione comunale ha deciso di costituirsi, con l’obiettivo di contestare le istanze dell’azienda. La giunta del sindaco Greco ha dato mandato e i funzionari dell’ente hanno disposto la nomina di un legale del foro di Roma, che seguirà il procedimento per conto del municipio.
E chi pagherà l’avvocato del comune?