Gela. Opere di urbanizzazione, primarie e secondarie, mai realizzate o comunque non trasferite al Comune, residenti che non hanno ancora ottenuto una vera proprietà sulle villette e aree in totale stato di degrado. Ancora tante ombre si addensano sui tanti piani costruttivi che negli scorsi anni consentirono di edificare, soprattutto in aree periferiche della città, ampliando ancora di più il raggio delle zone residenziali. Nelle scorse settimane, abbiamo dato notizia degli accertamenti in corso, negli uffici comunali dell’urbanistica, sui tanti piani di edilizia economica e popolare realizzati negli anni. Un censimento vero e proprio ancora manca, al pari di quello delle aree dominate da degrado, che invece in base alle convenzioni stipulate con il Comune avrebbero dovuto ospitare servizi e attività a supporto dei complessi abitativi. L’assessore Giuseppe Licata e i tecnici del settore urbanistica stanno effettuando verifiche su dossier molto delicati. Il consigliere comunale del Movimento cinquestelle Virginia Farruggia, che già durante la precedente consiliatura aveva effettuato un accesso agli atti, porta la questione all’assise civica. Un’interrogazione è stata presentata, per essere trattata durante il dibattito con l’amministrazione comunale. Farruggia è molto chiara, “su questa vicenda si evincono gravi mancanze da parte delle cooperative che hanno realizzato i piani”. Molte di queste, come spiegato anche dall’assessore Licata, non esistono più, perché fallite. Recuperare le somme e individuare responsabilità per la violazione delle convenzioni diventa sempre più difficile. Farruggia chiede all’amministrazione di spiegare quali interventi voglia mettere in campo.
Richieste di agibilità e collaudo delle opere sono praticamente impossibili e per Farruggia sono emerse “difformità rispetto ai progetti urbanistici”. Dall’assessorato hanno fatto sapere che c’è l’intenzione di mettere a bando le aree rimaste nel degrado, che potrebbero interessare i privati. Negli anni, sui piani costruttivi e sugli espropri il Comune ha dovuto sostenere anche spese enormi.