Operazione “Golden Boys”: L’oro piazzato dai commercianti “amici”

 
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Gela. Un giro vorticoso di oro e oggetti preziosi che spesso finiva direttamente sui banconi di diversi centri specializzati sparsi per la città. Tra gli arrestati, non a caso, c’è il trentatreenne Calogero Cavaleri.

Titolare di fatto di un compro oro aperto nel centro storico: avrebbe esercitato una sorta di monopolio nella ricettazione di monili e oggetti preziosi. Stando agli inquirenti, diversi componenti del gruppo sgominato si sarebbero rivolti a lui e alla sorella per piazzare oro e monili rubati e, quindi, ottenere denaro.
Cavaleri, però, avrebbe operato in parallelo rispetto all’attività economica avviata. Carabinieri e magistrati della procura lo ritengono responsabile di alcuni colpi messi a segno all’interno di appartamenti e abitazioni. La banda avrebbe avuto anche un altro appoggio “ufficiale” per piazzare la refurtiva: si tratta di un altro centro compro oro da qualche anno avviato nel cuore di Piazza Salandra.
Un provvedimento che lo obbliga alla presentazione negli uffici di polizia, infatti, è stato notificato al sessantacinquenne Eugenio Sollami. In base alle risultanze dell’inchiesta, molta della refurtiva accumulata dalla banda sarebbe stata rivenduta proprio all’esercente. Gli investigatori ritengono che il canale di fiducia fosse così battuto proprio per l’assenza di veri e propri controlli sull’origine dell’oro e degli oggetti preziosi.
Sia il procuratore capo Lucia Lotti che il maggiore dei carabinieri Valerio Marra non escludono che altri esercenti del settore possano aver favorito la vendita “allegra” di oro rubato o, comunque, proveniente da cruente rapine.

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