Gela. Il piano d’investimenti Enimed non può essere destinato solo ad assorbire l’eventuale personale in esubero della raffineria di contrada Piana del Signore, non ci sarebbero i numeri giusti.
La conclusione è emersa da una lunga assemblea organizzata dai segretari provinciali dei chimici di Cgil, Cisl e Uil con i lavoratori, appunto, del gruppo Enimed.
Tra i dipendenti dell’azienda impegnata nel settore estrattivo, infatti, c’è molta preoccupazione. Ci sarebbero gli spazi per inserire nell’organigramma, come indicato dai piani della multinazionale, circa cento operatori di raffineria? No, almeno stando all’esito dell’incontro.
Il timore dei lavoratori Enimed riguarda anche il piano presentato dai dirigenti della società, imperniato sulla costruzione di una nuova piattaforma, già ribattezzata Prezioso K. Ci sarebbero troppi condizionali e, soprattutto, gli investimenti indicati sarebbero eccessivamente legati al rilascio di autorizzazioni ministeriali dagli iter certamente complessi. Gli operatori Enimed, quindi, hanno ribadito davanti ai segretari Gaetano Catania, Francesco Emiliani e Maurizio Castania tutti i loro dubbi davanti ad un futuro ancora poco chiaro.