Gela. Sembrava che i due procedimenti penali avviati per la morte dell’operaio Rocco Iacona, che perse la vita in un incidente all’interno del sito di conferimento di Timpazzo, potessero essere riuniti. Invece, il giudice Miriam D’Amore ha disposto che si prosegua separatamente. E’ già in stato piuttosto avanzato quello che vede come unico imputato un altro operaio, Graziano Alecci. Per l’accusa, fu lui ad innestare la manovra errata che causò l’incidente. Iacona venne schiacciato da una pala meccanica, usata nel tentativo di far ripartire un furgone, fermo in una delle aree della discarica. Era alle dipendenze di una delle società che si occupavano dei servizi interni alla discarica, allora ancora sotto la gestione dell’Ato Cl2 in liquidazione. Le ferite riportare furono fatali e morì sul colpo. In questo troncone, l’ambito e diverse società sono responsabili civili. Nell’altro procedimento, appena giunto a dibattimento, sono invece imputati i riferimenti delle aziende e dello stesso Ato.
Ne rispondono Carmelo Lanzarone, Filippo Indorato, Giuseppe Morello, Nunzio Lipomi, Vincenzo Greco, Sergio Montagnino, Giuseppe Panebianco, Ruben Gianporcaro, Manuela Greco e Daniele D’Aquila. I familiari seguono entrambi i procedimenti come parti civili, assistiti dagli avvocati Carmelo Tuccio e Vittorio Giardino. Tutti gli imputati sono difesi dai legali Giuseppe Cascino, Antonio Gagliano, Angelo Cafà, Maria Licata, Davide Anzalone, Giuseppe Dacquì, Alessandro Geraci, Francesco Salsetta, Laura Geraci e Fabio Fargetta.