Gela. Un operaio, impegnato in un cantiere privato del sistema 110 per cento, riportò gravi conseguenze a seguito di una caduta. Rimase in coma per le ferite, generate dall’impatto con il suolo, dopo un volo di alcuni metri. I lavori erano in corso in uno stabile di via Niscemi. Fatti che hanno condotto la procura ad avanzare le contestazioni di lesioni, addebitandole ai riferimenti societari e ai tecnici impegnati in quel frangente. Sono a giudizio, Orazio Trainito, Mario Marraro e Cristina Oliveri. Secondo i pm, l’incidente sul lavoro si sarebbe verificato per presunte omissioni. L’attività di indagine fermò il cantiere, successivamente completato. Le condizioni del ferito, che riportò traumi plurimi, parsero subito molto gravi. Il percorso sanitario non è stato facile e l’operaio ha scelto di costituirsi parte civile, con il legale Filippo Incarbone.
Ha preannunciato la chiamata come responsabili civili delle società impegnate nell’appalto. Gli imputati sono rappresentati dai legali Giacomo Ventura, Annarita Lorefice e Francesco Giocolano. In aula, si tornerà a fine novembre.