Gela. Le condanne, emesse dai giudici della Corte d’assise d’appello di Catania, risalgono ad inizio anno. Sarà la Corte di Cassazione ad esprimersi sui ricorsi presentati dai difensori di Orazio Rolletto, Cristoforo Palmieri e Carmelo Curvà. I giudici catanesi li hanno riconosciuti responsabili dell’omicidio di Crocifisso Sartania. Un delitto che fu ricostruito ad anni di distanza, a seguito anzitutto delle dichiarazioni rilasciate da alcuni collaboratori di giustizia. I pochi resti di Sartania furono ritrovati in un’area rurale, in territorio di Acate. Fu ucciso e il corpo dato alle fiamme. Si sarebbe trattato della reazione a condotte violente che pare tenesse ai danni della consorte. In primo grado, in abbreviato, il gup del tribunale di Ragusa aveva condannato il solo Rolletto, imponendogli dieci anni di detenzione. Verdetto confermato dai giudici etnei di secondo grado, che però hanno accolto il ricorso della procura, disponendo la condanna, sempre a dieci anni di detenzione, anche per Carmelo Curvà e Cristoforo Palmieri (le richieste della procura generale erano più pesanti rispettivamente a diciotto anni di detenzione e a trent’anni). Ad entrambi sono state riconosciute le attenuanti generiche. La conferma dell’assoluzione, invece, è arrivata per Carmelo Palmieri. Le motivazioni sono state depositate e le difese hanno presentato ricorsi in Cassazione, per contestare le condanne d’appello. Già nel corso dei due precedenti gradi di giudizio, i legali Antonio Gagliano, Cristina Alfieri e Flavio Sinatra, hanno fornito linee ricostruttive del tutto difformi rispetto a quelle d’accusa. Non sarebbero emersi riscontri concreti per collegare gli imputati all’omicidio.
Durante l’attività istruttoria è stato sentito anche il collaboratore di giustizia Rosario Trubia, ex vertice di Cosa nostra. Nel procedimento, i familiari di Sartania sono parti civili, assistiti dai legali Giovanni Lomonaco e Carmelo Tuccio. Hanno concluso per la responsabilità degli imputati e gli è stato riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni e quello alla provvisionale. Sarà la Cassazione a valutare i ricorsi degli imputati.