Omicidio Minguzzi, incarico e nuova perizia fonica: per l’accusa Tasca telefonò per il riscatto

 
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Minguzzi fu rapito e ucciso nel 1987

Bologna. Sono stati nominati i due periti che si occuperanno di nuovi approfondimenti fonici sulle captazioni del procedimento scaturito dall’omicidio del ventenne Pierpaolo Minguzzi, carabiniere che venne rapito e ucciso nell’aprile del 1987. Il suo corpo riaffiorò dalle acque del Po di Volano, il primo maggio di quello stesso anno. Le contestazioni sono mosse all’ex carabiniere gelese Orazio Tasca, all’altro ex militare dell’arma Angelo Del Dotto e all’idraulico Alfredo Tarroni. In primo grado, la Corte d’assise di Ravenna decise per l’assoluzione dei tre seppur ci fosse stata la richiesta di ergastolo formalizzata dalla procura. Per i pm, furono gli imputati, già condannati per un altro fatto analogo, a rapire il giovane e ad ucciderlo subito dopo. Chiesero comunque un riscatto alla famiglia, titolare di un’azienda di produzione ortofrutticola. Pretesero trecento milioni delle vecchie lire. Per gli investigatori, a contattare telefonicamente i familiari della vittima fu proprio l’ex carabiniere gelese, che ormai vive da tempo in Lombardia. E’ questo uno degli aspetti che i due periti, nominati dalla Corte d’assise d’appello di Bologna, dovranno cercare di chiarire. L’incarico è stato affidato all’ingegnere informatico Sebastiano Battiato dell’Università di Catania e alla professoressa Chiara Meluzzi dell’Università Statale di Milano, specialista in linguistica. Le inflessioni vocali potrebbero essere decisive per dare una ricostruzione effettiva. Gli imputati hanno sempre escluso di essere coinvolti nel rapimento e nell’omicidio di Minguzzi, che viveva con la famiglia ad Alfonsine, in provincia di Ravenna, ed era militare di leva a Borgo Mesola. I due ex carabinieri facevano servizio ad Alfonsine.

La famiglia Minguzzi è nel procedimento, come parte civile, con gli avvocati Paolo Cristofori, Luca Canella e Luisa Fabbri, che avevano concluso per l’ergastolo al termine del procedimento di primo grado. Gli imputati sono rappresentati dai legali Gianluca Silenzi, Luca Orsini e Andrea Maestri. Parte civile è inoltre il Nuovo sindacato carabinieri, con il legale Maria Grazia Russo. In aula, per sentire i periti, si tornerà il prossimo febbraio.

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