Gela. “Il fatto non costituisce reato”. L’assoluzione è arrivata per il ventinovenne Salvatore Cannizzaro. Il giovane, con diversi precedenti penali alle spalle, era detenuto nel carcere di Sciacca. Durante quel periodo, secondo le accuse, avrebbe più volte offeso due agenti della polizia penitenziaria. Fatti segnalati alle autorità e che lo hanno portato a processo. Il giudice del tribunale di Sciacca, a conclusione del dibattimento, ha emesso l’assoluzione. La difesa, sostenuta dal legale Rocco Cutini, ha spiegato che, giurisprudenza alla mano, affinchè possa esserci reato è necessario che le offese vengano pronunciate davanti a più persone. La richiesta di condanna era a nove mesi di reclusione.
Ipotesi che invece non si è concretizzata nei casi addebitati a Cannizzaro. Elementi che hanno indotto il giudice a pronunciare una decisione favorevole all’imputato.