Nuovo raid a Costa Zampogna, centro di aggregazione diventa simbolo di degrado
Gela. Due raid vandalici in un mese dopo la segnalazione ignorata dalle istituzioni. Il centro sportivo polivalente “don Pino Puglisi” di via Portuense, realizzato e ma mai consegnato alla colletti...
Gela. Due raid vandalici in un mese dopo la segnalazione ignorata dalle istituzioni.
Il centro sportivo polivalente “don Pino Puglisi” di via Portuense, realizzato e ma mai consegnato alla collettività, è oggi un simbolo di degrado e sperpero. La tensostruttura dell’opera, costata 509 mila euro, finanziata con fondi del pon sicurezza “Io gioco legale”, è stata tagliata in più tratti. Le porte di accesso sono state divelte e i vetri mandati in frantumi.
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Il mese scorso alcuni residenti avevano fotografato e denunciato lo stato di abbandono e la conseguente azione vandalica della struttura sportiva presentata da due sindaci e finita nel dimenticatoio.
Nel 2015 il sindaco Domenico Messinese aveva promosso la cerimonia di posa della prima pietra alla presenza del progettista, l’architetto Saverio Palumbo, e del responsabile del procedimento (Rup), Mario Cernigliaro.
Il centro sportivo polivalente “don Pino Puglisi” che è stato realizzato dalla ditta Capizzello, avrebbe dovuto rappresentare un centro di aggregazione per combattere la dispersione e riqualificare il quartiere Costa Zampogna prima di diventare un nuovo simbolo del degrado sociale e culturale.
L’assessore ai Lavori pubblici, Flavio Di Francesco, aveva puntato l’indice contro la ditta incaricata a realizzare la struttura sportiva, “devono garantire il controllo – spiega l’esponente della giunta Messinese – Hanno un contenzioso e lamentano il mancato pagamento del saldo. Per questo non hanno ultimato i lavori. I campi non sono tracciati e l’opera non è stata consegnata. Esiste un accordo con la curia per affidarla al gruppo diocesano legato al vescovo”.

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