Gela. Dopo il protocollo firmato al Ministero dell’ambiente, serve un cronoprogramma preciso degli interventi da effettuare in raffineria, anche sul versante dei lavori della base gas, appena autorizzati con la firma sulla proroga Via. I sindacati del settore industria chiedono ufficialmente un incontro ai manager di Eni. “Sarà utile per fare il punto della situazione – dice il segretario provinciale della Femca Cisl Francesco Emiliani – c’è da recuperare il ritardo di almeno sei mesi, dovuto ai tempi che si sono allungati per la proroga Via”. Le segreterie provinciali della stessa Femca, di Filctem e Uiltec, solo pochi giorni prima della firma del protocollo sulla decarbonizzazione del sito locale e della proroga Via, avevano già ufficializzato una manifestazione a Roma, per rivendicare investimenti e tempi certi. “A questo punto – continua Emiliani – le gare vanno assegnate, così da avviare nel concreto i lavori”. I sindacati, così come l’amministrazione comunale, non sono stati coinvolti nel processo che ha portato alla firma del nuovo protocollo, che tra le altre cose prevede lavori per la demolizione di molti impianti, ormai superflui nel ciclo produttivo della green refinery. “Già nel protocollo del 2014 – conclude il sindacalista – erano previste attività di questo tipo. Il decommissioning di impianti anche più complessi è fondamentale. Su questi punti chiederemo tempi precisi per gli interventi, che inevitabilmente consentiranno di impiegare lavoratori”.
Dopo le firme romane, i sindacati, che si sono confrontati con i manager Eni anche in consiglio comunale, puntano soprattutto a tempi precisi per l’avvio vero e proprio dei lavori.