Gela. Il sindaco Lucio Greco, con un servizio rifiuti ancora dal futuro incerto, anche ieri, in Regione, ha rilanciato la carta dell’Aro, attraverso una procedura di gara da gestire in autonomia, affidandosi ad una società diversa da quella in house. I tecnici del dipartimento acqua e rifiuti hanno chiesto una relazione, riservandosi di dare una risposta. L’avvocato, allo stato attuale, non ritiene che i tempi previsti per l’avvio del servizio in house, almeno in città, possano essere rapidi e pare fidarsi poco del know-how della “Impianti Srr”, la società in house che ha ottenuto il servizio per tutti i Comuni dell’ambito. Se Greco è scettico sulla soluzione in house e sulle scelte della Srr4, altrettanto lo sono il presidente Srr Filippo Balbo e l’amministratore della “Impianti”, l’ingegnere Giovanna Picone, rispetto alle sue mosse. Nelle scorse ore, l’ingegnere Picone ha comunicato di aver “sospeso temporaneamente” i contratti con le società di leasing che dovrebbero fornire i mezzi per il servizio sul territorio di Gela. L’amministratore, da alcune settimane, chiede certezze a Palazzo di Città. Ha anche scritto delle note. Se l’amministrazione comunale dovesse proseguire ancora nel tentativo di avviare un Aro, la “Impianti Srr” non potrà accollarsi gli oneri finanziari per l’acquisto di mezzi, che di fatto non servirebbero. “Sia chiaro – dice Picone – nei confronti del Comune di Gela non c’è mai stato un no. I tempi più lunghi sono dovuti al fatto che per un territorio grande come Gela servono molti più mezzi e di una certa qualità. Le società di leasing alle quali ci siamo rivolti necessitano di qualche tempo in più per le forniture. Al sindaco di Gela non posso che chiedere risposte chiare, in tempi rapidi. Se la Regione dovesse dire no all’Aro, tutto il tempo che si sta perdendo dovremmo comunque recuperarlo, riattivando i contatti per le forniture e questo farà slittare ulteriormente la partenza delle attività”. I tecnici della “Impianti” hanno disposto, con l’avallo dell’amministratore, l’acquisizione di nuovi mezzi. In totale, nelle ultime settimane ne sono stati acquistati quindici, tra compattatori, spazzatrici e costipatori, per un complessivo di spesa che si aggira intorno ai 267 mila euro. I mezzi, almeno per le ultime forniture, saranno garantiti dalle società Progitec (che già svolge il servizio a Piazza Armerina), Comer Sud e Contact Service. Allo stesso tempo, per i Comuni delle cosiddette “cinque terre” (Butera, Delia, Sommatino, Mazzarino e Riesi) è stata chiusa una fornitura, con la società gelese Ecoplast, per carrelli, biopattumiere, bidoni carrellati, compostiere e mastelli. La somma impegnata si aggira intorno ai 139 mila euro. Il presidente Balbo è ancora più scettico sull’opzione Aro.
“Non entro nel merito delle volontà amministrative del sindaco di Gela – dice – da quello che ho potuto appurare gli Aro sono stati aboliti da tempo. Anche io, per il Comune di Butera, nel 2017, ho cercato di muovermi in direzione di un Aro, ma anche la Regione mi informò che erano sostanzialmente già stati superati. La nuova disciplina dovrebbe assorbirli negli Ari, su base provinciale. Ritengo che la città di Gela meriti un rilancio, superando anche situazioni critiche per la pulizia. Ci sono tutte le condizioni per riprendere con la soluzione della gestione in house, che in assemblea, voglio ricordarlo, è stata votata anche dal sindaco di Gela. Non voglio che la città si trovi, alla fine, ad essere soffocata dai rifiuti, senza soluzioni per l’affidamento del servizio”. In base alle valutazioni che arrivano dalla “Impianti Sr”, nei Comuni più piccoli dell’ambito si potrebbe partire entro fine anno, con una fornitura di mezzi praticamente completata. Poi, dovrebbe toccare a Niscemi e Piazza Armerina, mentre su Gela rimangono le incertezze maggiori, in attesa di capire se la strada dell’Aro potrà avere uno sbocco oppure sarà definitivamente sbarrata.