Il commissario straordinario Arena mette a disposizione il suo fondo di riserva per poter fare ripartire il servizio di refezione scolastica. I soldi sono però pochi e per garantire il servizio occorre rimodulare le tariffe dei ticket. Torna, dunque, sotto la lente di ingrandimento, al vaglio dei dirigenti comunali, il taglio della refezione scolastica. Dopo avere incontrato ieri mattina i sindacati e le lavoratrici, il commissario Arena, nel pomeriggio, ha incontrato tecnici e dirigenti comunali per cercare la soluzione meno dolorosa al riavvio del servizio di mensa nelle scuole di infanzia e primaria della città. Questi i numeri emersi dall’incontro: 700 mila euro è il costo del servizio, dall’utenza se ne incassano 200 mila e quindi ne mancano 500 mila, ammonta infatti a tanto la cifra che il comune versa al posto di tutte quelle famiglie che dichiarano reddito zero. Le casse comunali, è ormai più che risaputo, sono vuote, il commissario ha a disposizione 100 mila euro del suo fondo riserva, fondo che metterà a disposizione per il servizio, e gli altri 600 mila? L’unica soluzione, secondo il parere dei tecnici e del commissario, è quella di rimodulare la gestione dei ticket con un aumento dei costi per le famiglie sulla base del reddito dichiarato, con la possibilità che anche chi dichiara reddito zero debba contribuire con una piccola parte.
Ovviamente, la proposta deve ancora passare al vaglio dei sindacati e dei dirigenti scolastici e quindi tutto slitterà dopo le festività. E’ fondamentale ricordare però, che l’azienda appaltatrice del servizio di refezione, per operare, chiede una garanzia di 1200 pasti, al di sotto di questi numeri, l’azienda, per portare avanti il servizio deve fare dei tagli al personale. In sostanza, è come il cane che si morde la coda. Con l’aumento dell’acquisto dei ticket, infatti, cresce la possibilità che molte famiglie possano fare dietro front e decidere di non usufruire più del servizio di mensa con un conseguente calo dei numeri dei pasti per la ditta che si occupa del servizio. Ovviamente, allo stato, sono solo ipotesi, per la soluzione definitiva si dovrà aspettare il 2019 quando le proposte andranno al vaglio degli organi preposti.
Di quell’80 per cento delle famiglie che non paga per reddito zero non e’ Possibile che tutti sono disoccupati ed invece sono la maggior parte lavoratori a nero e quindi 2 euro di ticket possono pagarlo e non far ricadere il tutto ai lavoratori censiti.
Sono d accordo i lavoratori in nero ne approfittano, si lamentano che la mensa non ci sarà più, perche non pagano
Ora voglio vedere se pagherebbero 5 euro come li pago io al giorno se voglio ancora la mensa.
Che poi cinque euro mi pare esagerato
Senza contare che mi sono rimasti ticket e spero posso riutilizzare