Gela. Potrebbe lasciare l’ospedale “Vittorio Emanuele” e raggiungere il carcere Giuseppa Savatta, la donna di 41 anni che ha ammesso di avere strangolato e ucciso le sue due figlie: Maria Sofia e Gaia di 9 e 7 anni. Gli inquirenti stanno lavorando per trasferirla in un penitenziario femminile. Si ipotizza la casa circondariale “Petrusa” di Agrigento, dove sarebbe attiva anche una struttura sanitaria.
Stamattina la mamma affetta dalla sindrome di Medea è stata sottoposta ad una nuova visita psichiatrica. Il medico del Dipartimento di sanità mentale (Dsm), diretto da Franco Lauria, ha incontrato Giuseppa Savatta nella stanza 1 del reparto di Chirurgia dove è costantemente monitorata dai carabinieri. Il dirigente medico di Psichiatria non si è pronunciato sull’esito dell’esame. I militari dell’arma da stamattina, rispetto agli altri giorni, stazionano dentro la stanza di degenza indossando abiti civili.
In ospedale si è recato anche il tenente del reparto territoriale dei carabinieri, Francesco Ferrante, che ha preferito non rilasciare nessuna dichiarazione. Sul presunto trasferimento sarebbe già stato sollecitato il personale ospedaliero. Anche in questa circostanza viene mantenuto il più stretto riserbo.
La donna è arrivata in ospedale subito dopo che alcuni passanti l’hanno trovata all’interno della vasca da bagno del suo appartamento di via via Passaniti 5, dissuadendola dal tentativo di suicidio. Da una prima ricostruzione della procura solo qualche ora prima aveva ucciso le sue due bimbe.
Il provvedimento di convalida dell’arresto è stato notificato all’avvocato Pietro Pistone, difensore della donna killer che non esclude il trasferimento presso la struttura penitenziaria di Agrigento. Al momento, però, nessun provvedimento ufficiale è stato notificato al legale.