Nuova terapia intensiva, approvato progetto esecutivo: sì alla “prima versione”

 
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Il sopralluogo dello scorso anno al "Vittorio Emanuele"

Gela. Qualcosa si muove lungo la strada, ancora piuttosto lunga, per arrivare ai lavori della nuova terapia intensiva dell’ospedale “Vittorio Emanuele”, finanziata da Eni. La presa d’atto vera e propria dell’intesa tra Asp ed Eni è stata formalizzata solo a fine aprile, con un atto ufficiale dell’azienda ospedaliera, nonostante l’annuncio del finanziamento e dell’accordo risalga allo scorso anno, praticamente all’inizio della pandemia da Covid 19. Ora, proprio Asp, attraverso i tecnici della commissione interna, ha verificato e validato la prima versione del progetto esecutivo, trasmessa da Eni. A questa, in base all’accordo, ne seguirà una seconda, che dovrebbe essere quella definitiva, che diventerà propedeutica alla fase di assegnazione dei lavori. Non ci sono ancora tempi certi, anche perchè servono i pareri degli enti preposti. La nuova terapia intensiva sarebbe dovuta servire nel frangente più difficile della pandemia da Covid, che ha messo in seria difficoltà l’intero sistema sanitario locale, già reduce da anni di tagli decisi da Regione e Asp. L’investimento complessivo, totalmente coperto da Eni, si aggira intorno ai due milioni di euro e l’azienda ha potuto trasmettere i primi elaborati tecnici, solo dopo la presa d’atto da parte di Asp, che sostanzialmente è avvenuta a circa un anno di distanza dai primi annunci. Ritardi che sono stati denunciati anche dall’assise civica, nel corso della seduta monotematica sull’emergenza sanitaria.

Il management Asp, da più parti, ha ricevuto forti critiche per le modalità di gestione di una fase pandemica, che in città ha messo a nudo tutte le fragilità del sistema sanitario locale, nonostante l’impegno profuso dal personale.

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