Nuova rottura Comune-Gela calcio, i Mendola gettano la spugna

 
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Il presidente Angelo Mendola e il vice Fabio Fargetta

Gela. Fumata nera al Comune dopo l’ennesimo incontro tra la dirigenza del Gela e l’amministrazione. A fine confronto ancora la conferma di voler abbandonare il progetto calcistico da parte della famiglia Mendola. Al centro della discussione lo stadio Vincenzo Presti.

“Non ci sono le condizioni per programmare la prossima stagione – scrive in una nota il club  – e proprio per questo rassegniamo la volontà di disimpegnarsi nella prossima stagione, invitando le forze sane della città ad attivarsi affinché il calcio non muoia. Consiglio e giunta possono attivarsi per dare continuità al Gela, visto che consegniamo la squadra in tempo utile affinchè altri gruppi possano organizzarsi. Ringraziamo i tifosi per il sostegno dato a questa dirigenza”.

Un comunicato dal tenore identico a tanti altri che sono stati diffusi in questi mesi. A nulla sono valse le presunte rassicurazioni (lo stadio è ancora chiuso e inagibile) . La questione rimane come sempre ingarbugliata perché i Mendola non chiariscono a quali condizioni lasciano la società. Sempre che si trovino imprenditori interessati ad investire nel calcio in una città vive una crisi non solo economica, ma anche di vera e propria identità culturale e di appartenenza.

2 Commenti

  1. E una vergogna avere una città di oltre 70mila abitanti e non avere una struttura sportiva degna di ospitare squadre ospite,i signori politici oltre a mangiarsi una intera città sporchissima e lurida decide di fare morire pure il calcio a Gela l’unica cosa buona che abbiamo .schifosi politici scappate da che prima poi farete la fine che anno fatto tutti gli altri politici tutti indagati .vergognatevi

  2. Lo ripeto,Gela e’ un paesone abitato da un buon 80 per cento da incivili,altro che città’,Sporca ,senza strutture,abbandonata,e amministrata male.Il cosi detto stadio presti fa schifo.Vergognatevi

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