Gela. Questa volta, nessun definanziamento ma invece il tentativo di garantire fondi importanti, per un totale di nove milioni di euro. Si tratta di uno stanziamento che il governo regionale ha autorizzato nell’ambito di una più complessiva rimodulazione delle somme per i progetti ricollocati nel programma Poc 2014-2020. Il finanziamento da nove milioni di euro riguarda i lavori per la diga Cimia, una delle infrastrutture fondamentali del sistema agricolo locale. Tra gli interventi ricompresi nel piano complementare, ci sono i lavori di riefficientamento degli organi di intercettazione dello scarico di fondo, con interventi per lo sfangamento e la manutenzione delle paratie. Da anni, le dighe del territorio sono del tutto limitate quanto a capacità ed efficienza, proprio per la necessità di lavori complessivi. Spesso l’acqua finisce in mare per ragioni di sicurezza e per evitare il rischio di cedimenti strutturali.
Un piano complessivo per le dighe locali non c’è mai stato. I fondi che vengono indicati rispetto alla diga Cimia sono comunque solo una minima apertura rispetto alle esigenze reali. L’agricoltura del territorio, tra i più vasti di tutta l’isola, risente enormemente del costante deficit infrastrutturale. Da anni, viene denunciato dagli operatori del settore ma senza troppi riscontri. Riattivare importanti bacini artificiali darebbe un sostegno forse decisivo a migliaia di aziende che vanno avanti nell’incertezza assoluta.