Gela. I fondi del Patto per la Sicilia, che in città dovrebbero far affluire circa novanta milioni di euro, vengono ritenuti strategici dai sindacalisti della Cgil Ignazio Giudice e Francesco Cosca.
“Si possono modificare i destini di migliaia di famiglie”. Il segretario confederale del sindacato e quello provinciale degli edili della Fillea si rivolgono alle istituzioni e alla politica. “La Cgil, sicuramente in modo congiunto – spiegano – si appella al buon senso del ceto politico e amministrativo che in fase di appalto e relativa aggiudicazione dovrebbe inserire una “clausola sociale” di salvaguardia per i lavoratori del territorio che da decenni non riescono a reinserirsi. Pensiamo ai manovali, ai carpentieri, ai manovratori, ai gruisti ma anche alle figure tecniche del mondo delle costruzioni, ai geometri, agli architetti, agli ingegneri e ai geologi”. Così, i vertici della Cgil lanciano richieste precise. “Con con 112 milioni di euro, considerando anche quelli destinati al Vallone – concludono – si possono modificare i destini di migliaia di famiglie della provincia di Caltanissetta e, nel contempo, la storia di un territorio che ha un bisogno vitale di opere strategiche e intelligenti in grado di ammodernare concretamente e puntare alla grande industria che non inquina, cioè il turismo. La Cgil e la Fillea chiederanno incontri specifici alle committenti per comprendere i tempi e gli obiettivi infrastrutturali. Protocolli precisi per avere trasparenza anche nelle assunzioni”.