"Nostro modello scelta migliore, siamo con i cittadini", Di Stefano: "L'alternativa? Ampliamola al centro moderato"
A dodici mesi di distanza, Di Stefano si sente alla testa di un gruppo di “persone che non vogliono apparire ma fare e che si sono messe a disposizione della città”
Gela. Un anno fa, il “modello Gela”, fresco di conio politico, riuscì ad aggiudicarsi il risultato più importante, alle amministrative, con la vittoria al ballottaggio del sindaco Terenziano Di Stefano. Insieme a lui, una coalizione tendenzialmente progressista e civica, con più di qualche rinforzo, anche dell'ultima ora, perlomeno nel rush finale delle urne. A dodici mesi di distanza, Di Stefano si sente alla testa di un gruppo di “persone che non vogliono apparire ma fare e che si sono messe a disposizione della città”. La scorsa settimana, il campo di centrosinistra e civico, a Palermo, durante la manifestazione regionale per una sanità equa e a tutela dei cittadini, ha lanciato ancora l'esigenza di “un'alternativa al governo Schifani”. Tra i fautori, ci sono i gruppi che sostengono il sindaco, in città, e gli stessi civici che lo hanno supportato fin dagli esordi, fuori dai partiti. “Penso che il tema della sanità sia fondamentale – sottolinea Di Stefano – soprattutto in una città come la nostra. Però, ci sono altre questioni estremamente importanti, mi riferisco alle infrastrutture, all'agricoltura, alla portualità e a tutti i capitoli ancora oggi aperti. E' giusto parlare di un'alternativa ma bisogna sedersi da subito e iniziare un percorso di dialogo. Nessuna distanza con i cittadini. Se si dovesse decidere, invece, di trattare, magari solo sporadicamente, alcuni temi, per incontrarsi di rado e concentrare tutto nell'imminenza della prossima scadenza elettorale, per le regionali, si commetterebbe un grave errore. Il confronto e lo scambio di idee devono partire da subito. Dobbiamo farci conoscere dai cittadini. Quello che stiamo facendo in città, nonostante le tante difficoltà, fa comprendere che c'è un'amministrazione presente. Tutti i problemi non possono essere risolti subito ma li stiamo affrontando. Non ci tiriamo indietro”. Il sindaco e la sua maggioranza, in questi giorni, hanno barrato la casella del nuovo contratto della Ghelas multiservizi, approvato dopo sei anni di attesa. Ieri, invece, Di Stefano ha dovuto accogliere l'esigenza di ulteriori verifiche per gli atti del bilancio stabilmente riequilibrato e dunque servirà qualche settimana ancora, prima di entrare nel vivo. Quella attuale, per volontà espressa proprio dal primo cittadino, sarà una fase assorbita esclusivamente dalle questioni amministrative. Le strategie politiche possono attendere. In ogni caso, Di Stefano non può che ritornare sul “modello Gela”. “Era la soluzione migliore e si è rivelata vincente – aggiunge – siamo vicini ai cittadini e se si vuole tentare un risultato importante, anche in prospettiva delle regionali, è un percorso che si può riproporre ma ampliando la veduta anche a pezzi importanti di centro, moderati. Dobbiamo parlare con i cittadini e spiegare le nostre idee. Secondo me, è una strada percorribile e quello che è avvenuto in città è la conferma che i risultati si possono raggiungere. Non dimentichiamo che Gela, tra i centri più grandi, è uno dei pochi amministrato da una coalizione progressista e civica”.
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