Gela. Il confronto bipartisan, sui temi cruciali per la città, è la linea portante dei civici di “Una Buona Idea”, trasfusa nell’azione del primo cittadino Di Stefano, venerdì impegnato in un tavolo istituzionale per lanciare e rafforzare il cosiddetto “Salva Gela”, alla ricerca di fondi utili a coprire i debiti del passato e ad avanzare nell’iter di superamento del dissesto. Il consigliere comunale del movimento civico Rosario Faraci è tra coloro che l’approccio oltre gli schieramenti non lo ha mai temuto. “Come gruppo politico e come esperienza amministrativa – dice – stiamo portando avanti un modello che per la città sembra nuovo ma che viene applicato da tempo in altri contesti. Non ci piacciono le liti sterili. Non ci interessa alimentare polemiche, magari solo per seminare zizzania e avvantaggiare così quegli esponenti politici che in città vengono solo per incamerare voti portando poi ogni tipo di risorsa lontano, in altre zone del territorio. Tutto questo succede da trenta anni. Non condividiamo un andazzo di questo tipo e non ci interessa porlo in essere. E’ normale che davanti a certi temi, come la questione del dissesto e dei fondi necessari, non si può che coinvolgere tutte le forze”.
Per Faraci, le polemiche alimentate prevalentemente dal gruppo locale della Dc sono un “tentativo maldestro di perpetrare un tipo di politica vecchio e che non apporta vantaggi alla città”. “E’ un basso profilo politico – continua – aizzano alla lite parlando di incapacità dell’amministrazione. Quello che viene fuori, alla fine, è che il vero senso dell’essere capaci significa invece porsi sempre in modo umile con tutti e cercare di concentrasi collettivamente sullo stesso obiettivo, per la città. Non si può fare politica solo criticando gli altri, senza proposte o senza essere operativi. Noi non offendiamo nessuno e non è un nostro modo di agire in politica. In città, non può sempre prevalere la lite a causa di chi non sa fare altro che criticare”.