Gela. La scorsa settimana, il Tar Palermo si è pronunciato disponendo che Palazzo di Città provveda sull’istanza avanzata, tre anni fa, dall’azienda “Icaro ecology”, che punta alla realizzazione di una struttura produttiva nell’area Nord 2 dell’ex Asi. In municipio, da oltre un anno, sono invece in corso approfondimenti proprio su quell’area, che in passato venne infrastrutturata ma senza provvedere alle compensazioni ambientali e ad un progetto di salvaguardia, che invece sono condizioni indicate nel piano di gestione. Oggi, il dirigente Emanuele Tuccio, che coordina il Suap comunale, tecnici, i legali e i rappresentanti dell’azienda ma anche i referenti della Zes della Sicilia orientale, si sono riuniti a Palazzo di Città. La conferenza di servizi era già stata fissata, prima del pronunciamento dei giudici amministrativi, che hanno dato trenta giorni agli uffici per pronunciarsi. Le parti, a conclusione del lungo confronto, si sono concesse un termine di almeno quindici giorni per avanzare le proprie valutazioni e l’azienda ha già fatto richiesta di un termine ulteriore, eventualmente per proporre osservazioni. Emilio Giudice della Riserva Biviere, a sua volta in collegamento per partecipare alla conferenza di servizi, ha ripercorso l’intero excursus. Più volte ha spiegato, anche pubblicamente, che nell’area Nord 2, senza un vero progetto di tutela e risanamento ambientale, non è possibile rilasciare autorizzazioni per nuovi insediamenti o per interventi su quelli già presenti. Sono tutti aspetti che il Suap e l’amministrazione comunale, insieme allo stesso Giudice, hanno posto anche alla Regione, che aveva aperto alla possibilità di individuare fondi consistenti per le compensazioni ambientali, anche se non c’è stato un seguito vero e proprio. Le aziende guardano con molto interesse all’area Nord 2, incentivate dal sistema delle Zes e dai finanziamenti di strumenti istituzionali come il Pnrr. Far combaciare esigenze produttive e di tutela ambientale, da sempre sul territorio non è affatto facile.
L’attivazione della Zes ha comunque prodotto i primi effetti. “Le nuove richieste di insediamenti o di progetti nelle aree che ricadono nella Zes – dice Tuccio – saranno vagliate direttamente dall’ufficio speciale, che ha sede a Catania. Questo vale, in sostanza, per tutte quelle istanze presentate da metà giugno in poi. Rispetto ad iter precedenti, invece, si andrà avanti”. Pur con l’intervento del nuovo ufficio Zes, saranno comunque necessari i pareri degli enti coinvolti in queste procedure, mentre a Palazzo di Città è stata attivata la commissione Sic Zps. “In un anno – aggiunge Tuccio – abbiamo fatto un notevole lavoro, cercando di coinvolgere le istituzioni e la Regione, così da trovare un punto di equilibrio”. La decisione sulla richiesta dell’azienda non è stata ancora definita ma l’area Nord 2 si conferma uno spaccato di un territorio stretto tra le esigenze d’investimento e la necessità di salvaguardare zone sottoposte a tutela.