Gela. Il suo nome, in varie fasi di questa già ampia parentesi pre-elettorale, è stato fatto più volte. Inizialmente, il socialista Piero Lo Nigro era stato individuato dal tavolo dei moderati come proposta per la candidatura a sindaco nel contesto dell’agorà politica. Alla fine, la decisione ha invece premiato il civico Terenziano Di Stefano. In queste lunghe settimane di trattative, Lo Nigro è stato spesso annoverato come possibile soluzione pure di una “grande coalizione”, con rappresentanze non di schieramento ma trasversali: dal Pd e fino all’Mpa. Ora, con un centrodestra diviso in due (da una parte la coalizione dell’ingegnere Grazia Cosentino e dall’altra l’alleanza di Salvatore Scerra) e un contesto progressista e civico riassunto dal patto per Terenziano Di Stefano (ci sono inoltre i candidati a sindaco Miguel Donegani e Filippo Franzone), l’ex consigliere comunale non intende assecondare soluzioni forzate. “Cosa faremo insieme al mio gruppo? Decideremo sabato, tutti insieme – spiega – le ultime evoluzioni le conosco bene perché lunedì ho deciso di non accettare determinate soluzioni. Rimango coerente e lineare con la mia storia. Non ho interesse verso i pupi tirati con i fili nè intendiamo tenere la candela a qualcuno. Abbiamo dei temi per la città e sulla base di questi decideremo”. Lo Nigro non dà nulla per scontato. Il tavolo dei moderati non ha retto, in modo compatto. I renziani, salvo sorprese, saranno nella coalizione dell’ingegnere Grazia Cosentino che hanno sostenuto. I liberali invece hanno messo nel radar l’allenza di Scerra e la supportano così come farà “Rinnova”. “Dal tavolo dei moderati mi sarei aspettato evoluzioni di altro tipo”, precisa. Lo Nigro, che all’agorà politica ha partecipato mettendosi direttamente in gioco come potenziale proposta comune, non volta le spalle a quell’esperienza ma è pure conscio che ci siano contorni non del tutto confacenti.
“Anche lì c’è del torbido in termini di lealtà – dice inoltre – non abbiamo alcuna fretta. Faremo le nostre scelte, sabato”. Il riferimento storico dell’area socialista locale non omette qualche risvolto delle ultime settimane. “Gruppi di centrodestra mi hanno proposto la candidatura come sindaco – conclude – preferisco rimanere coerente con la mia storia politica. Penso che la rivoluzione in questa città ancora si può fare, dato che ci sono gruppi come l’Mpa che non si sono schierati. Sono convinto inoltre che un polo con l’area del sindaco Greco, quella moderata e cattolica e ancora l’Mpa, avrebbe potuto avere un ruolo non secondario”.