Gela. Quei beni non avevano nessun collegamento né con profitti illeciti della criminalità organizzata né con le attività di Carmelo Collodoro, per gli investigatori presunta figura di spicco nell’assetto di Cosa nostra locale. La Corte d’appello di Caltanissetta ha ribaltato, quasi del tutto, la decisione che era stata assunta invece dai giudici del tribunale delle misure di prevenzione. E’ stato infatti disposto il dissequestro di terreni, garage, di alcune villette e di un appartamento, tutti rientranti nella proprietà dell’imprenditore edile Rocco Giorrannello e dei suoi familiari. Solo per un altro appartamento e per un terreno (di dimensioni assai limitate) è stata confermata la confisca, che verrà impugnata in Cassazione. Secondo gli investigatori, nell’unico appartamento rimasto sotto confisca si sarebbe tenuto un incontro tra esponenti della criminalità organizzata, tesi comunque sempre messa in forte discussione dalle difese dell’imprenditore e dei suoi familiari. Il sequestro venne effettuato dai carabinieri del Ros. I legali Giuseppe Condorelli e Paolo Testa, con atti e documenti ufficiali, hanno dimostrato che tutti i beni finiti sotto sequestro, per un valore complessivo di circa mezzo milione di euro, erano stati acquistati ben prima del 2005, anno dal quale gli inquirenti ripresero a monitorare Collodoro. E’ stato spiegato che l’intero patrimonio è derivato dalla sola attività lavorativa svolta dall’imprenditore e dai familiari, senza alcuna fonte illecita. I giudici della Corte d’appello nissena hanno disposto la restituzione e i legali si preparano ad impugnare solo la conferma della confisca dell’unico appartamento rimasto sotto chiave e del terreno.
Sostengono infatti che anche questi ultimi due beni vennero acquisiti nello stesso periodo degli altri, come frutto di attività assolutamente lecite. Il sequestro scattò perché secondo gli inquirenti, dietro ai beni del complesso patrimoniale ci sarebbero state le influenze di Collodoro, visto il rapporto di parentela intercorso con Giorrannello. Ricostruzione ora esclusa dai giudici di appello.