Gela. Rifiuti, i conti del municipio e gli investimenti. Sono questi i tre cardini sui quali ruota la proposta del centrodestra, che sta tentando la carta del governo di salute pubblica. Emergono ulteriori particolari dopo il vertice di ieri sera e il giro di consultazioni degli ultimi giorni. “Sia chiaro – dice Ennio Di Pietro di Noi con l’Italia – non siamo interessati a posti in giunta. Stiamo facendo questo tentativo per cercare di porre riparo ad una situazione difficilissima. Personalmente, non mi interessano posti o candidature e posso dire lo stesso per i consiglieri comunali del nostro gruppo, Vincenzo Cirignotta e Antonio Torrenti”. Di Pietro ha mosso il primo passo, nel tentativo di capire se il sindaco possa accettare. “Il segnale necessario che deve dare – continua – è sicuramente l’azzeramento. Si presenti senza giunta e iniziamo a discutere di come risolvere la questione rifiuti, di come affrontare l’emergenza dei conti in rosso del Comune e di attrarre investimenti veri”.
“Azzeramento vero…compreso Siciliano”. Di Pietro, almeno per ora, sembra poter contare sul resto della truppa di centrodestra. Al vertice di ieri, c’erano gli esponenti di DiventeràBellissima, Lega ed Energie per l’Italia. I forzisti non si tirano indietro, ma sembrano pensare ad una strategia politica ancora più ampia. Mancava l’asse di centrosinistra, dato che né i dem né Sicilia Futura hanno risposto alla chiamata. “Spiace che la questione venga declinata in termini di schieramenti – dice ancora – ma noi andiamo avanti. Se capiremo che Messinese non intende accettare o se anche il governo di salute pubblica non potrà portare a nulla, allora siamo pronti al voto. Noi con l’Italia non teme di certo le elezioni anticipate. Stiamo già lavorando per strutturare il gruppo, anche in vista delle prossime amministrative”. All’eventuale governo di salute pubblica, in ogni caso, serviranno i numeri, anche in consiglio comunale. Tanto passa dal destino del vicesindaco Simone Siciliano, uomo di fiducia di Messinese che è uscito indenne anche dall’azzeramento dello scorso dicembre. “Azzerare la giunta – conclude Di Pietro – significa ripartire da zero. Siciliano va rimosso non perché qualcuno nutra astio personale nei suoi confronti, ma per i risultati che non sono mai arrivati”.