Non si rivedono nel “campo largo” moderati-centrodestra, i non allineati lavorano alla “terza via”

 
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Il lombardiano Caci e Pino Federico

Gela. Se il centrodestra sembra virare verso un campo largo, insieme ad espressioni moderate, fuori dal blocco invece sono tante le anime che parlano tra loro nel tentativo di costruire una terza via per le prossime amministrative. Contatti e riunioni si susseguono e anche domani potrebbe essere una giornata importante. L’accordo che pare potersi concretizzare intorno alla candidatura a sindaco dell’ingegnere Grazia Cosentino, da più di qualche giorno sta alimentando riflessioni tra esponenti di gruppi e partiti, ad oggi non allineati. Sicuramente, l’idea di un’alleanza per la città non è venuta meno tra le fila degli autonomisti dell’Mpa, che da tempo ritengono di poter contare su un’ipotesi concreta come quella che porta al dirigente medico Rosario Caci. I lombardiani, ormai fuori da vincoli con i leghisti (l’intesa nazionale non c’è più), sanno che non ci si può accontentare di costruire una lista forte. Serve aggregare e i contatti ci sono con il gruppo dell’ex parlamentare Ars Pino Federico. L’Mpa, che al tavolo del centrodestra c’è stato, non sosterrà sicuramente una potenziale alleanza concentrata sull’ingegnere Cosentino. Del resto, le parole dell’ex presidente della Regione Lombardo, che ha definito le Srr del ciclo rifiuti “governi ombra”, sono piuttosto eloquenti. Gli esponenti che si rifanno a Federico, invece, al tavolo d’area non sono mai stati invitati. Si cerca un’intesa non semplice ma che dovrà delinearsi intorno ad un candidato che possa essere condiviso. A Palazzo di Città, le evoluzioni in atto stanno inducendo pure i pro-Greco ad avanzare iniziative per tentare di gettare un ponte in direzione dei non allineati. Ci sarebbero stati contatti tra chi si rivede nel sindaco Lucio Greco e sostenitori di Federico, ma non solo. Una coalizione che possa fare da terza via, con un candidato capace di tenere botta sia al campo largo di moderati e centrodestra sia all’alleanza guidata dall’ex assessore Terenziano Di Stefano, non sembra un’ipotesi campata in aria. Non ci sono soltanto lombardiani, il gruppo di Federico e chi si rivede nel sindaco Luci Greco. Sono ancora diverse le entità, anche civiche, che non si sono schierate.

C’è infine l’incognita Pd. I dem, che fino a pochi mesi fa sembravano perno imprescindibile dell’agorà progressista-civica, hanno preso una pausa di riflessione. La candidatura di Di Stefano non li ha mai entusiasmati ma allo stesso modo non hanno ancora chiuso le porte. Il commissario Giuseppe Arancio è chiamato a vagliare gli spazi da coprire. Dirigenti del partito, in queste settimane, hanno avuto più interlocuzioni con l’area di Federico e pare che ci possano essere pure nelle prossime ore. Potrebbero entrarci pure i dem nella terza via che prende vigore sulla base di un’alleanza per la città, oltre le normali collocazioni di schieramento politico? Cinque anni fa, il Pd era nella coalizione “arcobaleno” che sostenne Greco, insieme a partiti di area centrodestra (Forza Italia in primis) e a movimenti civici. Oggi, i democratici potrebbero fare di necessità virtù e sposare un accordo complessivo che sia del tutto antitetico al campo largo dei moderati e del centrodestra. Chiaramente, non trascurano la carta Miguel Donegani, che con le liste che lo appoggiano va avanti coltivando la sua candidatura a primo cittadino, né quella che potrebbe condurre addirittura ad una discesa in campo di “bandiera”, con un candidato diretta espressione del partito. L’accordo che sembra alle porte tra moderati e centrodestra (manca ancora il sì di Fratelli d’Italia) può diventare uno sprone maggiore e i non allineati potrebbero porsi come progetto alternativo, nel tentativo di controbilanciare la corsa che pare vedere alla testa proprio l’ingegnere Cosentino.

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